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Cosa resta degli anni '80
3 mesi fa - lunedì 6 marzo 2023Ora sembra venuto il turno dei BoT, i Buoni ordinari del Tesoro, che stanno tornando di moda tra gli investitori. Un decennio e rotti di tassi sotto zero ci aveva fatto quasi dimenticare la loro esistenza e nessuno, al di fuori delle grandi istituzioni finanziarie che li usano per oliare i propri ingranaggi, li comprava più. Avevano fatto la fine delle penne alla vodka o dei gamberi in salsa aurora, erano diventati un’icona degli anni ’80, quando tutti in Italia compravano quasi solo BoT e le Borse mondiali facevano ancora paura come il buio di una notte senza stelle. Ma ora i BoT sono tornati e affiancano i BTp Italia (c’è stata da poco una emissione, ve ne abbiamo parlato nei giorni scorsi sul nostro sito e ora alle pagine 11-12) come strumento che il Governo utilizza per far confluire i risparmi degli italiani sul debito pubblico di casa. Convengono? Nì. Sulla carta i rendimenti sono interessanti e competitivi rispetto a quelli dei conti di deposito, quindi sembrano una buona soluzione per metterci la vostra liquidità senza dover inseguire offerte promozionali sui conti di deposito e aprire nuovi rapporti con nuove banche. Siamo, però, andati a vedere cosa succede nella realtà e, purtroppo, i costi bancari di compravendita sul mercato sparigliano le carte vanificando in diversi casi ogni interesse per i BoT di fronte ai conti di deposito che sono spesso a zero spese. Tutto si gioca su una manciata di euro in più o in meno. Semplificando molto (i dettagli li trovate poi bene esposti in Detto tra noi), se avete meno di 5.000 euro di liquidità, alle condizioni attuali non vi conviene acquistare BoT: il conto deposito è la soluzione migliore. Sopra questa cifra i BoT iniziano a essere interessanti per un investimento extra portafoglio, ma facendo in primo luogo attenzione alle spese della vostra banca (se è molto esosa, la quota dei 5.000 euro potrebbe salire), e in secondo luogo alla diversificazione (se siete già pieni fino al collo di titoli di Stato italiani, è meglio variare). Comunque, visto che la situazione è in continua evoluzione, seguiteci con attenzione. Tutto può cambiare.
Alessandro Sessa
Direttore Responsabile Altroconsumo Investi