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New York, un punto fermo

Usa

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Data di pubblicazione 19 febbraio 2024
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Per quanto sia di moda parlare di declino dell’Occidente a favore dei Paesi Emergenti da oramai molti anni, non ci sono segni evidenti che il futuro degli investimenti possa passare per una meta diversa dalla Borsa di New York. 

Anche la recente notizia che l’inflazione americana ha battuto le attese può essere letta come una prova di forza dell’economia d’oltreoceano, più che una sua debolezza. Il Paese macina posti di lavoro: i disoccupati sono appena il 3,7% della popolazione e la crescita del 4,5% annuo dei salari fa sentire più ricche le famiglie, che non hanno nemmeno sentito troppo il peso del rialzo dei tassi dal momento che i mutui attivi sono in larga misura a tasso fisso. Allo stesso tempo, lo Stato ha dato un enorme impulso al settore energetico e gli Usa sono oggi il primo produttore mondiale di idrocarburi, cosa che ha aiutato la loro bilancia commerciale. L’attuale sensazione di benessere non può, però, durare in eterno: il deficit pubblico è su livelli storicamente alti, così come il debito dello Stato, mentre il tasso di risparmio delle famiglie è sceso. Prima o poi, quindi, si renderà necessario un ribilanciamento delle spese sia nelle tasche delle famiglie americane, sia in quelle dello Stato. Un altro elemento che può in qualche modo frenare l’ottimismo di cui ho parlato fin qui è la crescita costante del mercato azionario Usa, che pone ora molti titoli a un prezzo elevato e dunque meno convenienti da acquistare. Tanto più che le prospettive sul loro valore possono essere non molto rosee per via dei tassi d’interesse elevati e la loro ricaduta sui costi del debito delle società. Fatte queste considerazioni, l’idea di tenersi alla larga dalla Borsa americana ci appare comunque una follia. Il Paese rimane il volano dello sviluppo delle idee e dell’innovazione mondiale. Anche se l’anno preelettorale comporta molte preoccupazioni di cui faremmo volentieri a meno, investire una parte dei propri soldi nel mercato USA rimane un fatto imprescindibile. Il declino dell’Occidente da tanto tempo annunciato appare un po’ sopravvalutato, e comunque può attendere. Bond e azioni Usa possono continuare, quindi, a far parte tranquillamente dei vostri risparmi.

Alessandro Sessa

Direttore Responsabile Altroconsumo Investi