A questo punto a qualcuno potrebbe venire spontaneo chiedersi quando ci sarà il recupero delle Piazze europee e se non sia ora di puntare sul cavallo che ha riposato di più. In realtà non ci troviamo di fronte a una gara automobilistica che promette emozionanti sorpassi, ma quello che osserviamo è il risultato di differenze strutturali tra noi e gli Usa, differenze che promettono di condizionare il futuro, nel quale è facile prevedere che la corsa solitaria americana possa continuare. Diversi sono i motivi: l’Ue è un mercato unico, ma esistono differenze fra i Paesi, che fanno sì che i capitali non circolino facilmente come avviene in Usa. Ad esempio, oltreoceano non si presentano le stesse difficoltà che incontrano le imprese europee (in particolare quelle che operano in settori strategici) ogni volta che programmano operazioni transnazionali che rischiano di essere bloccate da veti politici. Non è un caso che i giganti di Borsa mondiali siano tutti quotati a New York e non a Parigi e Francoforte. Inoltre, negli Usa la popolazione invecchia più lentamente che da noi, grazie al massiccio afflusso di migranti. Risultato: gli americani sono mediamente più giovani (e coinvolti nel sistema produttivo) degli europei. A ciò va aggiunto un mercato del lavoro vivace. Il risultato di questi e altri fattori simili è che gli Usa sono più attivi dell’Europa nei settori innovativi, in cui si guadagna di più. Per tutte queste ragioni, vi confermiamo la nostra scelta di dedicare una quota importante dei vostri investimenti azionari a New York. In che misura? Lo vedrete a pagina 15, dove trovate le nostre strategie di investimento, immutate anche questo mese. Sul fronte europeo continuate ad acquistare bond, invece, investimenti resi interessanti da fattori assai diversi rispetto a quelli che abbiamo descritto. L’assenza di rischio di cambio e la sostanziale affidabilità delle istituzioni europee rendono più aperta la competizione fra le due sponde dell’Atlantico: in termini di rendimenti sull’obbligazionario, la corsa è meno solitaria.
Alessandro Sessa
Direttore responsabile Investi