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Rincorrere i treni persi

Riflessioni sull'Europa

Riflessioni sull'Europa

Data di pubblicazione 16 dicembre 2024
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Riflessioni sull'Europa

Riflessioni sull'Europa

L’Europa sembra aver perso molti treni sulla strada dell’innovazione. Anche dove punta a essere leader del cambiamento, pensiamo alla fine del motore endotermico, le cose non è che stiano andando benissimo, tant’è che proprio in questi giorni si sta discutendo di rendere meno onerosi per le case automobilistiche i paletti comunitari sulla strada dell’auto elettrica per tutti. 

C’è poi il tema delle regole, cui l’Europa tiene molto, ma che in alcuni casi allontanano gli investimenti: pensiamo, per esempio, alla visione divergente in tema di criptovalute tra Europa, che ha studiato un quadro normativo forte, e Usa, dove l’elezione di Trump lascia presagire regole poco stringenti col conseguente boom del BitCoin. Al di là delle diverse filosofie tra sponde dell’Atlantico, qualche riflessione è opportuno farla. Se la Francia è impantanata in discussioni pesanti sul suo futuro e sul suo bilancio (con la ricerca di soluzioni facili per uscire dalla crisi, mentre andrebbero analizzate le ragioni profonde, come la competitività), la Germania, che aveva già avviato oltre 20 anni fa con Schroder le riforme di cui Parigi ha bisogno ora, sta iniziando a fare i conti con tutti i propri limiti. Berlino è rimasta indietro nel campo della digitalizzazione, ha infrastrutture vecchie e un sistema scolastico che non si è adattato all’evolversi dei tempi. La rinuncia al nucleare contribuisce a far salire i costi energetici e la transizione verso il motore elettrico è un regalo ai concorrenti (Cina e Corea). La necessità di fare investimenti per rincorrere l’innovazione va di pari passo con la crescente consapevolezza che c’è un grande lavoro da fare. Grazie a un debito pubblico limitato (64% del Pil) la Germania in questo campo conserva grandi margini di manovra che altri Paesi, assai più indebitati (come la Francia col debito al 113% del Pil), non hanno. Certo, il Paese ha molti più freni alla spesa pubblica rispetto ad altri, ma è anche vero che questi freni contribuiscono alla sua affidabilità e a una situazione di tassi non elevata. Insomma: ci troviamo in una fase di riflessione ancora molto acerba e se i bond in euro possono ancora essere una buona scelta, viste anche le politiche oculate della Bce, non c’è ancora spazio per investire in azioni europee se non con qualche titolo ben scelto. Recuperare i treni persi non è così semplice.

 

Alessandro Sessa

Direttore responsabile Investi