Altra data da segnare è quella del 23 febbraio, giorno delle elezioni tedesche. Berlino è un gigante tranquillo che solitamente non dà scossoni, ma che sta attraversando una fase di crisi economica legata a una certa impreparazione di fronte alle novità tecnologiche degli ultimi 20 anni. E visto che alle sorti della Germania sono legate a doppio filo anche le nostre, quello che accadrà da qui a meno di due mesi sarà importante per l’economia di tutto il Vecchio Continente. Sempre in tema di elezioni si voterà anche in Paesi meno protagonisti, ma presenti nei nostri portafogli: Norvegia (a settembre), Canada (entro ottobre), Australia (data da definirsi, ma entro l’autunno). Riflettori puntati anche lì, ma le elezioni non sono tutto. Il 2025 è costellato di riunioni delle Banche centrali, che prenderanno decisioni capaci di abbattere e risollevare i mercati: oggi le politiche monetarie stanno andando nella direzione dettata da un’inflazione sotto controllo, ma è pur vero che nel 2024 le Banche centrali hanno dovuto faticare non poco per trovare il momento opportuno per tagliare i tassi d’interesse. Fuori agenda, ma sempre da tenere presente come elemento in grado di condizionare i mercati, resta poi l’impatto della tecnologia, che fin qui ha trainato i mercati: sarà ancora così nel 2025? Seguiteci e lo scopriremo insieme. Intanto preparatevi, che la settimana prossima vi diremo di cosa fare con i vostri portafogli: aggiorneremo le nostre strategie nella prima metà di ogni mese. Anche questo è da segnare in agenda.
Alessandro Sessa
Direttore responsabile Investi