Per fare in modo che nel lungo periodo le previsioni possano essere orientate al bel tempo, occorre che le società continuino a lavorare per attrezzarsi ad affrontare le sfide che verranno. In primis c’è il tema dell’implementazione dell’intelligenza artificiale nei processi produttivi. Avverrà in modo spedito? Sarà in grado di mantenere ciò che promette? Sono le domande che tutti, addetti ai lavori e no, ci poniamo. Poi c’è il tema dazi Usa. Fin qui se ne è solo parlato, ma nel 2025 vedremo il loro reale impatto sul commercio mondiale. Da non sottovalutare anche l’elevato debito degli Stati che rende la loro capacità di manovra, in caso di difficoltà improvvise, più limitata. E potremmo andare avanti ancora con l’elenco dei fattori che avranno un impatto sull’economia. Il punto è che le società dovranno lavorare per far crescere la loro redditività e tagliare i costi. Un elemento chiave per riuscire in tutto questo è crescere di dimensione e, a meno che non si tratti di settori emergenti, l’unico modo per farlo in tempi rapidi è unire le forze, attraverso acquisizioni (si veda in casa nostra l’operazione con cui Banca Ifis ambisce a inglobare Illimity) o fusioni (come stanno ipotizzando, nel settore auto, Honda e Nissan). Certo, la storia insegna che non tutti i matrimoni e le acquisizioni hanno il successo sperato, ma “unirsi” resta una soluzione molto usata nei settori più maturi. Vedremo presto se i primi matrimoni dell’anno avranno un seguito, ma ricordiamoci fin da ora che, perché si vedano risultati chiari sui conti delle società, ci vorranno comunque anni. Ed è con un respiro di anni (e non di mesi) che noi ragioniamo nel delineare le nostre strategie di investimento, che anche questo mese mantengono al loro interno una discreta quantità di azioni, pur con una buona dose di obbligazioni, che restano protagoniste assolute di ogni strategia diversificata. È la via maestra per saziare la fame di crescita.
Alessandro Sessa
Direttore responsabile Investi