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Cacciatori e prede

Gli ultimi mesi hanno visto un massiccio ritorno della parola Opa nelle pagine dei quotidiani dedicate alla finanza.

Gli ultimi mesi hanno visto un massiccio ritorno della parola Opa nelle pagine dei quotidiani dedicate alla finanza.

Data di pubblicazione 17 febbraio 2025
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Gli ultimi mesi hanno visto un massiccio ritorno della parola Opa nelle pagine dei quotidiani dedicate alla finanza.

Gli ultimi mesi hanno visto un massiccio ritorno della parola Opa nelle pagine dei quotidiani dedicate alla finanza.

Gli ultimi mesi hanno visto un massiccio ritorno della parola Opa nelle pagine dei quotidiani dedicate alla finanza. Banche, società telecom, grande distribuzione: non c’è settore che non ne sia colpito. Le società vogliono crescere, ma visto che l’economia europea ristagna e non le aiuta, la via più semplice sembra essere quella di fagocitare i concorrenti in una dura lotta darwiniana. 

I vantaggi di questa strategia di crescita sono diversi: ci si libera dei concorrenti, si riducono i costi grazie alle sinergie da integrazione tra società, si acquisiscono quote di mercato più ampie, con una massa di clienti più adatta a un mondo globalizzato. Di per sé questa dinamica non è negativa, soprattutto in un continente come l’Europa, affetto da nanismo aziendale rispetto a Usa e Cina. Ma non vanno dimenticati i rischi, in particolare quelli legati al costo da sostenere per catturare la preda: il cacciatore non può dissipare tutte le sue risorse nella caccia, né deve rischiare di strozzarsi con bocconi troppo grossi. Sono rischi resi ancora più evidenti dal fatto che la preda spesso si difende, esattamente come i porcospini che tirano fuori gli aculei, o le farfalle che si disegnano volti minacciosi sulle ali per sembrare temibili. Per fare un esempio, Bpm non ha nessuna voglia di farsi mangiare da Unicredit, per cui sta cercando di convincere i suoi attuali azionisti a non cedere le sue azioni con la promessa di un futuro di dividendi più grassi. Allo stesso tempo, sta cercando di crescere di dimensione, rilanciando la sua Opa su Anima. A questo cruento spettacolo della natura il piccolo azionista è chiamato ad assistere senza poter far pesare il suo ruolo, ma l’aspetto positivo è che questa competizione porta in genere a un rialzo delle quotazioni delle società preda, offrendo dunque opportunità di guadagni agli azionisti. È fondamentale il tempismo: per questo nelle pagine di Investi trovate tutte le informazioni per evitare di restare schiacciato nelle zuffe in corso e cercare di fare grandi, se possibile, anche i vostri portafogli. Insomma: anche per il piccolo azionista la caccia può dare buoni risultati.

 

Alessandro Sessa

Direttore Responsabile Investi