Proprio come segnale del passare del tempo, è di pochi giorni fa la notizia che anche Warren Buffett, il famoso investitore Usa considerato da molti una sorta di oracolo, ha deciso di ritirarsi dai giochi all’età di 95 anni, lasciando la sua Berkshire Hathaway, con la quale ha scritto un capitolo affascinante della storia degli investimenti, in mano al successore Greg Abel. A pagina 7 vediamo quali sono gli impatti sugli azionisti. Buffett si è arreso all’età che avanza, ma ha lasciato una serie di preziosi insegnamenti sulle dinamiche degli investimenti e dei mercati. Primo fra tutti quello che riguarda l’importanza di diversificare su più settori (assicurazioni, energia, ferrovie, consumi, tecnologia) per ridurre il rischio di singoli shock. Per quanto si sia competenti (e Buffett lo era), la diversificazione del rischio rimane un caposaldo, che deve valere per qualunque investitore. La seconda lezione di Buffett è quella di scegliere con cura le società su cui investire, per poi tenerle molto a lungo in portafoglio. Qualche scommessa di breve periodo la si può pur fare, ma la regola base degli investimenti azionari è che funzionano se si dispone di tempo sufficiente per vederli fruttare: anni, non mesi, men che meno settimane. Se di tempo non ne avete, le azioni non fanno per voi. La terza caratteristica dei conti della Berkshire è la grande liquidità accumulata in questo periodo di incertezze: non bisogna investire per forza se, in un determinato momento, non si hanno idee chiare. Anche questo vale per tutti: meglio mettere i soldi su un conto deposito, se il mercato non offre opportunità diverse. Chi ha preso il testimone da Buffet ha dato segnali di interesse per settore tecnologico. Vediamo che cosa ne farà, ma è un orientamento che condividiamo, pur consapevoli che, anche in questo caso, per essere sicuri dei risultati bisogna avere tempo.
Alessandro Sessa
Direttore responsabile Investi