A maggio i mercati azionari sono andati male, mentre sono andate bene le quotazioni dei titoli più sicuri. È una situazione che va sotto il nome di flight to quality, ossia fuga degli investitori dai titoli meno affidabili (di norma azioni e bond high yield) verso quelli più solidi (di norma titoli di Stato di Paesi con un buon rating). Se ciò è successo non è stato certamente perché si sono mossi i pesci piccoli, ma perché i grandi attori della finanza hanno voluto mettersi al sicuro. Tu fai lo stesso! Il problema non è tanto che il futuro sarà per forza gramo (ci sono stati segnali che hanno fatto bene questa settimana alle Borse), ma che ci sono alcuni nodi da risolvere (la guerra commerciale tra Usa e Cina, le modalità della Brexit…) che potrebbero pesare sulle Borse.
Primo: fai la ricognizione di chi sei e di ciò che vuoi
Noi ti suggeriamo tre diversi modi di ripartire il tuo patrimonio, tre portafogli. Quello equilibrato e quello dinamico prevedono rispettivamente il 50% e il 75% di azioni. Come ti abbiamo detto in passato (vedi AF 1313 per i dettagli) sono pensati rispettivamente per limitare le perdite massime su base annua al 10% e al 15% rispettivamente. Sono due soluzioni adatte a te solo se non ti spaventi di fronte alla possibilità di andare in rosso pur di spuntare, alla lunga, rendimenti interessanti. Il rischio, infatti, si stempera col tempo. Che devi fare? Se in passato hai scelto uno di questi portafogli controlla che sia una scelta coerente con le tue paure e col tempo durante il quale puoi lasciare investiti i tuoi soldi senza toccarli. Se non lo è, scegli un portafoglio meno rischioso (come quello difensivo). Se, invece, è una scelta coerente, controlla ugualmente di avere investito in linea con quanto ti diciamo. Se non lo hai fatto, cogli l’occasione per fare degli aggiustamenti e ridurre le eventuali azioni in eccesso rispetto alle percentuali corrette. Come farlo te lo diciamo in Vendere sì… ma come?
Secondo: se temi il rischio scegli il portafoglio difensivo
Se sei terrorizzato da perdite anche minime da un mese all’altro, i tuoi soldi devono stare esclusivamente su un conto deposito. Se accetti, invece, un rischio limitato (massimo 5% annuo) il portafoglio che fa per te è quello difensivo. Qui le azioni che devi avere sono limitate al 15% del tuo patrimonio. È tanto? No: poni il caso estremo di un crollo delle Borse del 50% (stiamo parlando di una crisi catastrofica “alla Lehman”, storicamente infrequente e che comunque impiega qualche mese per esprimere tutta la sua forza dirompente). In tal caso le tue perdite sarebbero del 7,5% (è il 50% del 15%) in qualche mese, probabilmente compensate dal rialzo dei bond sicuri che avresti comunque in portafoglio (per esempio i titoli di Stato giapponesi che reagiscono bene alle crisi e sono stati scelti proprio per questo, o i titoli di Stato svedesi e norvegesi che sono “noiosi”, ma sicuri).