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Come valutiamo i settori?

Data di pubblicazione  21 dicembre 2021
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Combiniamo analisi fondamentale e osservazione dell'andamento dei prezzi.

Come il nostro modello azionario a cui si ispira, il nostro modello di valutazione dei settori si basa su un approccio che combina sia criteri di analisi fondamentale sia l'osservazione dell’andamento dei prezzi. La classificazione settoriale che utilizziamo si basa sulla classificazione GICS (Global Industry Classification Standard) sviluppata dal gruppo MSCI. Sono 4 i pilastri su cui è costruita la valutazione di questi settori.

1) La volatilità

2) Il momentum

3) La valutazione

4) L’indice di Sharpe

La volatilità del settore

La volatilità è espressione della rischiosità storica di un titolo. Più un titolo è volatile, più è rischioso. Poiché un settore non è propriamente un titolo, utilizziamo per monitorare l'evoluzione dei settori degli indici MSCI e Standard & Poor's. Calcoliamo la volatilità di un settore osservando la deviazione standard annualizzata dei rendimenti mensili logaritmici di un indice di settore calcolato su 120 mesi (10 anni). La formula della volatilità annualizzata è σ x √12 dove σ è la deviazione standard dei rendimenti logaritmici mensili dell'indice di settore. La volatilità viene poi raggruppata in cinque possibili valori che vanno da * a ***** al crescere del livello di rischio.

Momentum

Il momentum può essere definito come la tendenza di un settore che ha registrato una buona (cattiva) performance, calcolata negli ultimi 3-12 mesi, a registrare una buona (cattiva) performance nei successivi 3-12 mesi. Il momentum è soprattutto un effetto a breve termine. Il momentum può assumere tre valori: negativo, neutro e positivo.

 La valutazione

Valutiamo i settori rispetto a due rapporti che sono il rapporto prezzo/valore di libro e il rapporto PEG (Price Earnings Growth) che è definito come il rapporto prezzo/guadagno diviso per la crescita annua attesa degli utili ((Prezzo / EPS) / (Crescita annualizzata)). I dati utilizzati (utile per azione, valore contabile per azione e tasso di crescita degli utili previsto) per calcolare questi rapporti sono dati previsionali. La valutazione può assumere cinque valori: molto cara, cara, corretta, conveniente e molto conveniente.

Indice di Sharpe

L'indice di Sharpe è un indicatore della redditività marginale di un'attività ottenuta per unità di rischio. Viene utilizzato per determinare se il rischio finanziario assunto da un investitore in relazione a un investimento privo di rischio è all'altezza della performance dell'attività. Da un punto di vista puramente aritmetico, l'indice di Sharpe si calcola come segue: (Rendimento annuale di 5 anni in EUR-Tasso privo di rischio) / (Volatilità a 5 anni in EUR) là dove il tasso privo di rischio utilizzato è l’indice euribor a 3 mesi. Più elevato è l’indice di Sharpe, maggiore è la valutazione che possiamo attribuire a un settore.

Una volta ottenuto il valore dei quattro “pilastri” della nostra valutazione, classifichiamo i settori l'uno rispetto all'altro e calcoliamo un punteggio per ciascuno di essi. Per determinare il punteggio totale per un settore, aggreghiamo i punteggi per ciascun “pilastro” con le seguenti ponderazioni: Volatilità: 5% - Momentum 25% - valutazione 35% e Indice di Sharpe 35%. A seconda del punteggio ottenuto, ad ogni settore viene assegnato un giudizio che può essere: Molto interessante - Interessante - Neutro - Non interessante - Da evitare.