L'idrogeno di De Nora sbarca a Piazza Affari

Energia pulita
Energia pulita
Valutazioni effettuate il 29/06/22, prima dell'avvio delle contrattazioni in Borsa previsto per il 30/6 e sulla base di un prezzo di collocamento di 13,5 euro per azione.
Edit del 1° luglio 2022: la società ha chiuso la prima giornata in Borsa in calo di circa il 4% a 12,90 euro, un calo giustificato da un andamento negativo dei mercati. Tutte le riflessioni fatte in questa analisi restano valide.
Un’eccellenza italiana
Industrie De Nora è una società italiana che ha circa 100 anni. L’attività storica è quella della realizzazione di elettrodi per la produzione di prodotti chimici di base come il cloro, la soda caustica e i loro derivati. Ma il gruppo ha saputo ampliare il suo sguardo: dapprima realizzando elettrodi e rivestimenti catalitici per il settore dell’elettronica e per la realizzazione delle batterie al litio, poi sbarcando nel settore del trattamento delle acque – dai dispositivi per la disinfezione delle piscine a quelli per la sanificazione e filtrazione dell’acqua potabile. Il gruppo ha chiuso il primo trimestre del 2022 con ricavi derivanti per circa il 60% dalle attività legate agli elettrodi e per il 40% da quelle legate al trattamento delle acque. Ora, però, vuole sfruttare le tecniche che già conosce nell’elettrochimica per la produzione di idrogeno attraverso l’elettrolisi dell’acqua – l’obiettivo è di usare energia rinnovabile per i processi di elettrolisi, ottenendo, quindi, idrogeno “verde”.
Le azioni De Nora collocate in Borsa derivano in parte da un aumento di capitale (soldi che entrano in cassa a De Nora), in parte dalla vendita di azioni da parte degli attuali azionisti (famiglia De Nora e Snam) che, però, mantengono saldamente il controllo del gruppo. Inoltre, il governo italiano potrà invocare il “golden power” in caso di operazioni sgradite.
I punti di forza e debolezza
De Nora ha secondo noi tre punti di forza. Primo: è tra le principali società al mondo in tutti i segmenti in cui opera. È una posizione di forza competitiva che le permette di spuntare buoni risultati anche in segmenti più “maturi” come quelli del cloro-soda. Secondo: è posizionata, o si sta posizionando, per rispondere ai bisogni che emergeranno dalle trasformazioni sociali dei prossimi anni – dalla maggiore digitalizzazione (tecnologie per il 5G su cui la società è già presente), alla crescita della popolazione (con le conseguenti maggiori necessità di acqua pulita), fino alla transizione energetica (mobilità elettrica e fonti di energie alternative). Terzo: il piano di crescita nell’idrogeno, che già nel 2025 dovrebbe diventare la principale fonte di ricavi del gruppo, è credibile: vedi la collaborazione con Snam, che dopo la quotazione resta un partner rilevante, e con la tedesca ThyssenKrupp, con cui ha una società in comune che ha già siglato, per esempio, un contratto con Shell per la produzione di idrogeno da elettrolisi nel porto di Rotterdam. Tre sono, invece, i punti di debolezza. Primo: il rialzo dei prezzi e l’eventuale difficoltà di reperimento di alcune materie prime necessarie per la realizzazione degli elettrodi del gruppo, che potrebbero incidere sui ritmi di produzione e sui margini di guadagno. Secondo: un generale rallentamento economico globale e lo slittamento dei piani europei nell’adozione dell’idrogeno come fonte di energia alternativa (ricopre un ruolo nel piano per sganciarsi dal gas russo). Terzo: l’insorgere, o il maggior utilizzo/successo, di una tecnologia alternativa rispetto a quella utilizzata dal gruppo per la produzione di idrogeno.
Nel piano della società è prevista, da qui al 2025, una crescita media dei ricavi compresa tra il 25% e il 29%, mentre più lenta sarà la crescita degli utili per via degli investimenti nel settore idrogeno. De Nora nell’idrogeno può contare su una capacità produttiva di 2 gigawatt equivalenti di elettrodi e al 31 dicembre 2022 aveva già un portafoglio ordini di 287 megawatt (circa 0,3 gigawatt di contratti).
Il nostro consiglio sulle azioni
Abbiamo fatto le valutazioni al prezzo di collocamento delle azioni, 13,5 euro – al momento di effettuare l’analisi le azioni non sono ancora quotate in Borsa, ma il prezzo di collocamento (procedura a cui tu come piccolo risparmiatore non hai potuto partecipare) è stato reso noto. A breve termine (risultati 2022 e 2023), gli indicatori di convenienza del titolo ci sembrano nel complesso allineati o peggiori sia rispetto a quelli di altre società che operano nell’ambito dell’elettrochimica – per esempio, sono peggiori di quelli di Umicore (33,92 euro; Isin BE0974320526) – sia nell’ambito del trattamento delle acque – tendenzialmente allineati a quelli di Xylem (77,9 Usd; Isin US98419M1009). Insomma, non ci sembrano azioni, nel complesso, convenienti. Se, però, teniamo in conto anche le prospettive di crescita nel settore dell’idrogeno e dei tassi di crescita a più lungo termine attesi per il gruppo, ecco che il quadro cambia e ci sono possibilità di crescita del prezzo dell’azione. Morale: sconsigliamo l’acquisto agli investitori prudenti. Il titolo può valere, invece, una scommessa sull’effettiva adozione del “green deal” europeo, che prevede entro il 2030 l’installazione di 40 gigawatt di elettrolizzatori di idrogeno verde (per intenderci nel 2024 l’obiettivo è di avere circa 6 gigawatt installati, visto che in pratica si è partiti da poco). Attenzione, però a tre aspetti importanti. Primo: ricorda che la nostra valutazione si basa su un prezzo di 13,5 euro che è quello di collocamento. Non è detto che il prezzo, una volta iniziate le contrattazioni in Borsa, si mantenga su questi valori: se nel primo giorno di quotazione il prezzo dovesse salire molto, la scommessa potrebbe non essere più vantaggiosa (seguici qui sul nostro sito per eventuali aggiornamenti). Secondo: essendo un titolo nuovo, non tutte le banche potrebbero averlo già “censito”. Significa che nelle prime ore di contrattazione – a volte anche qualche giorno – potresti non poter fare l’operazione tramite il tuo trading online. Dipende da quanto la tua banca è rapida. Terzo: ricorda che questa scommessa è solo per chi ha stomaco forte e ha tempo a disposizione. A breve termine, soprattutto in caso di crisi economica, le De Nora potrebbero anche scivolare parecchio. I rischi sono molto elevati.
Mantieni le Umicore. Puoi ancora fare una scommessa sulle Xylem – ma sono azioni rischiose e non proprio convenienti, vedi qui per l'ultima analisi sugli investimenti legati alla crisi idrica. Abbiamo già dato in passato dei consigli per puntare in generale sulle prospettive dell’idrogeno e li confermiamo anche alla luce del piano europeo sullo stop alle vendite di auto a diesel e benzina previsto dal 2035.
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