Due i motivi che hanno pesato sull’umore delle Borse in settimana
Primo: il costo del gas si è impennato sia in Europa, sia negli Usa. Con l’avvicinarsi della stagione fredda i timori di una mazzata su famiglie ed imprese diventa sempre più concreta. Questo rischia di limitare le spese per consumi ed investimenti e rallentare la crescita economica mondiale, di cui le Borse, in fondo, sono uno specchio.
Secondo: in questa situazione di difficoltà le Banche centrali sembrano comunque voler andare avanti con il rialzo dei tassi d’interesse – quando, invece, alcuni vorrebbero il ritorno di misure accomodanti per evitare lo scenario di recessione economica. Nei verbali della Banca centrale americana, per esempio, è trapelato che le pressioni inflazionistiche non si stanno attenuando e che un calo dei prezzi potrebbe richiedere più tempo del previsto. La speranza di una politica monetaria più accomodante si è, dunque, ridotta.
Il problema è che le azioni delle Banche centrali rischiano di avere poco effetto sui prezzi di beni “irrinunciabili” come quelli alimentari: il rischio è, dunque, che le divisioni sociali siano destinate ad aumentare. Insomma, uno scenario complesso, con molte nubi all’orizzonte che ha pesato sull’umore dei mercati. Il bilancio delle prime 4 sedute della settimana ha visto le Borse muoversi sui valori di chiusura della settimana precedente: al momento di pubblicare questa nota, però, le Borse europee sono in calo spaventate dalle parole centrale europea che non esclude lo scenario di recessione.
Il punto sui settori
Come abbiamo detto, i prezzi di alcuni beni irrinunciabili continuano a mantenersi elevati. Per questo tra i settori migliori della settimana c’è stato quello degli alimentari e delle bevande. Le azioni Coca Cola (65,22 Usd; Isin US1912161007), per esempio, hanno guadagnato nelle prime quattro sedute della settimana il 2,4%, portandosi su nuovi massimi storici. Il gruppo sembra continuare a risentire positivamente dei buoni conti trimestrali, ma noi preferiamo restare più prudenti col consiglio. Mantieni.
Tra i settori peggiori della settimana, invece, c’è quello finanziario europeo. Non si tratta di una sorpresa: lo scenario di una recessione rischia non solo di limitare l’erogazione di prestiti e mutui, ma anche di far aumentare i crediti che non vengono restituiti. Insomma, il vantaggio derivante dall’aumento dei tassi d’interesse rischia di rivelarsi limitato. Dopo settimane positive, determinate da conti del secondo trimestre che spesso si sono dimostrati più rassicuranti del previsto, l’Etp Wisdomtree Ftse mib banks (158,06 euro, Isin IE00BYMB4Q22), che raccoglie l’andamento delle principali banche italiane quotate in Borsa, nei primi quattro giorni della settimana ha ceduto l’1,9% e alcune banche italiane, al momento di pubblicare questa nota, sono in calo di circa il 3% nella giornata del 19 agosto. Non abbiamo cambiato posizione dopo la pubblicazione dei conti trimestrali: consigliamo di non investire sulle banche italiane. Solo gli speculatori che volessero scommettere su operazioni di fusione tra le banche italiane e avessero già in mano quote dell’Etp Wisdomtree Ftse mib banks possono mantenerle. Si tratta di una scommessa di lungo periodo: l’incertezza politica in Italia potrebbe rallentare operazioni di questo tipo a breve termine (altro fattore che ha pesato in settimana sulle azioni delle banche italiane).
Poco brillanti i titoli del settore petrolifero: il prezzo del greggio, infatti, è tornato a ripiegare, anticipando il rischio di recessione (il gas, invece, resta influenzato dalla guerra in Ucraina). Esempio del nervosismo del mercato è l’andamento delle azioni Exxon Mobil (94,38 Usd; Isin US30231G1022): calo nella prima seduta della settimana, poi recupero nelle seguenti e, stando all’andamento dei future, calo previsto nell’ultima seduta della settimana (questa analisi è pubblicata prima dell’apertura di New York). Abbiamo la sensazione che i risultati del secondo trimestre possano rimanere i miglior dell’anno: non per nulla il gruppo procede con l’acquisto di azioni proprie, ma resta più prudente con il rialzo del dividendo. Nel complesso sono azioni, al più, da mantenere.
Settimana difficile anche per i titoli del settore tecnologico, penalizzati dal venir meno delle speranze per un allentamento nel rialzo dei tassi d’interesse. Da segnalare, però, l’ottimo rialzo delle azioni Cisco Systems (49,37 Usd; Isin US17275R1023), al momento di andare in stampa uno dei titoli migliori della settimana tra quelli che seguiamo costantemente. Il gruppo, infatti, ha effettuato previsioni di crescita migliori del previsto, citando il miglioramento delle difficoltà sulle catene di approvvigionamento che tanto avevano pesato nei mesi scorsi. Noi preferiamo restare prudenti, anche alla luce delle tensioni su Taiwan, e confermiamo il nostro consiglio sul titolo. Mantieni.
Tra i titoli peggiori della settimana tra quelli da noi seguiti al momento di pubblicare questa analisi c’è PostNL: come ti abbiamo detto in questo report il mercato non ha gradito la riduzione delle previsioni sui risultati per il 2022. Questo ha pesato anche sull’andamento delle azioni di un altro operatore postale come bpost (6,28 euro; Isin BE0974268972) che, invece, ha pubblicato dei solidi risultati trimestrali, al punto che ora punta ad acquisire Aldipress, distributore olandese di riviste e quotidiani. L’operazione non è stata ancora confermata, ma sulla carta genera alcune perplessità, soprattutto considerato il fallimento dell’acquisizione di Ubiway Retail, società belga che svolge attività analoga e che è stata ceduta in perdita al inizio anno. In attesa di una possibile conferma, confermiamo comunque il nostro consiglio su questo titolo conveniente: acquista.
Valutazioni e prezzi alla chiusura del 18 agosto 2022