Cropenergies (10,08 euro; Isin DE000A0LAUP1), società tedesca che fa bioetanolo, ha pubblicato risultati per il 1° trimestre 2023/24 (chiuso a maggio) che mostrano un discreto calo rispetto allo stesso periodo del 2022/23 che fu, però, particolarmente positivo. La produzione di etanolo è calata del 21% per via della manutenzione programmata agli impianti, mentre il fatturato si è contratto del 19%. Il costo delle materie prime è salito dell’8%, e così l’Ebitda (l’utile industriale prima di spesare la quota parte dei costi pluriennali, e in questo caso anche al netto di costi di ristrutturazione) è crollato del 74%. La società ha prodotto un utile per azione di 0,13 euro contro 0,74 euro un anno fa. Per l’intero anno ha confermato le attese di un Ebitda tra 140 e 190 milioni di euro, in calo rispetto ai 294 di un anno fa. A lungo termine sembra preoccupata per il ruolo dei carburanti sintetici nella transizione energetica europea, che rischia di penalizzare i biocarburanti in cui è attiva. Noi per l’anno in corso ci attendiamo utili per azione di 0,9 euro, in netto calo rispetto ai 2,25 euro del 2022/23. Ci aspettiamo poi utili di 1,2 euro per azione per il 2023/24, mentre le attese per il 2024/25 sono a quota 1,6. La perdita in Borsa di circa il 20% da inizio anno contribuisce, però, a dare a Cropenergies buoni rapporti di convenienza a cui si aggiunge una qualità dei bilanci comunque buona che fa passare in secondo piano il momentum negativo, se si guarda in ottica di lungo periodo. Per l’investitore paziente vale ancora un acquisto.
Abbiamo parlato di Cropenergies nel n° 1383 di ottobre 2020 (prezzo 14,44 euro, consiglio acquista), poi ne abbiamo parlato nel n° 1474 (15,86 euro, mantieni), quindi nel n° 1496 (12,04 euro, acquista) e nel n° 1504 (11,22 euro; acquista). Nel frattempo, ha staccato dividendi per 0,35 euro (nel 2021) e 0,45 euro (nel 2022) lordi. Un altro dividendo di 0,6 euro lordi verrà staccato nei prossimi giorni.