La settimana delle Borse: giornate intense

settimana delle Borse 1558
settimana delle Borse 1558
Tanti gli elementi che hanno influito sull’andamento di questa settimana delle Borse, che in generale chiudono con un risultato lievemente positivo salvo poche eccezioni (vedi qui sotto). Un primo elemento sono i dati macroeconomici: è vero che, in generale, hanno allontanato o quantomeno reso incerto il “calendario” dei tagli ai tassi ufficiali, ma è anche vero che il motivo di questo mancato allentamento della politica monetaria è un’economia che, da una parte e dall’altra dell’Atlantico, mostra di reggere bene anche gli elevati tassi attuali, e un’economia in salute non può che far bene alle Borse. L’altro elemento chiave della settimana è stato la pubblicazione dei dati trimestrali. Negli Usa la stagione della pubblicazione dei conti è nel suo clou, ma anche in Europa molte società hanno svelato l’andamento dei conti. Come regolarti per i tuoi investimenti? Per il momento non modifichiamo le nostre strategie, ma come ti abbiamo anticipato la scorsa settimana, la revisione delle stime economiche potrebbe presto portare a delle novità: continua a seguirci.
Ecco l’andamento della settimana per le Borse consigliate (prima in valuta locale e poi in euro).
Australia: +0,7%; +1,2%
Canada: invariata; -0,8%
Cina: +4,7%; +3,9%
Corea: +0,8%; +0,9%
Giappone: +0,8%; +2,9%
Indonesia: +2,6%; +2,6%
Messico: -1,2%; -1%
Regno Unito: +0,9%; +0,8%
Stati Uniti: +0,6%; -0,3%
Svizzera: -0,6%; -0,4%
Tra i settori in positivo grazie ai conti trimestrali c’è il comparto farmaceutico, che chiude la settimana con un +1,5%. Al suo interno, tuttavia, questo risultato nasconde andamenti contrastanti. Da un lato spicca il +9,5% di Pfizer (27,81 Usd, Isin US7170811035): il gruppo ha pubblicato dei risultati trimestrali ancora in calo, a causa del crollo delle vendite di farmaci e vaccini anti-Covid, ma la flessione è stata meno pronunciata delle attese. Inoltre, senza tener conto dei “prodotti Covid”, l’attività del gruppo resta dinamica (+11% le vendite) e la società è sulla buona strada per realizzare i risparmi di costi annunciati per il 2024. Dall’altro lato c’è il -4,1% della danese Novo Nordisk (850,6 Dkk, Isin DK0062498333): il leader mondiale nella cura al diabete ha realizzato vendite trimestrali in crescita del 24%, ma a causa del rafforzamento della concorrenza, deve accettare una riduzione dei prezzi di vendita dei suoi prodotti di punta negli Stati Uniti. Per questo motivo limitati a mantenere Novo Nordisk, puoi invece continuare ad acquistare Pfizer.
Sempre nel settore pharma, chiude quasi invariata (+0,2%) l’americana Eli Lilly (734,97 Usd, Isin US5324571083). Il fatturato è cresciuto del 26%, trainato dai prodotti contro diabete e obesità. Il management è ora più ottimista per il resto dell’anno e anche noi alziamo le nostre stime sugli utili del gruppo. Anche se non lontana dai massimi, l’azione resta correttamente valutata e quindi da mantenere.
Altro settore tra luci e ombre è quello automobilistico. Se Tesla archivia un +7,7% settimanale , per Stellantis (20,33 euro, Isin NL00150001Q9) e Volkswagen (133,20 euro, Isin DE0007664005) è stata una settimana da dimenticare, rispettivamente con un -11,8% e -4,4%. Stellantis sconta la delusione del mercato per i conti trimestrali, con ricavi in calo del 12% (più del previsto) a causa di minori volumi ed effetti di cambio solo in parte compensati dalla tenuta dei prezzi, ma anche per la cautela del management che mette le mani avanti sulla redditività attesa per il primo semestre. Peggio delle stime di mercato anche l’utile operativo di Volkswagen, sceso del 20% a conferma di un inizio d’anno col freno a mano tirato. Già a marzo si sono, tuttavia, visti dei segnali incoraggianti che fanno ben sperare per i mesi successivi; considerata anche la prospettiva dell’introduzione di nuovi modelli e di nuove partnership tecnologiche, confermiamo il consiglio di acquisto. Mantieni, invece, Stellantis.
A risollevare le sorti di questi titoli del settore auto non è bastato il calo del petrolio (-6,8% questa settimana il brent, poco sotto gli 83,5 dollari al barile) che solitamente aiuta il comparto. In compenso, il raffreddamento del prezzo dell’oro nero ha portato il settore delle società energetiche a segnare in media un -1,2%.
A quasi quattro anni di distanza dal tentativo precedente, la spagnola BBVA (9,85 euro, Isin ES0113211835) ritenta l’assalto alla connazionale Sabadell. I termini dell’operazione (che prevedono uno scambio di titoli e nessun pagamento in contanti) hanno alimentato diversi dubbi sulla valorizzazione della società, tanto che il titolo BBVA registra uno scivolone settimanale del 10,3%. Lo scenario e le trattative sono in piena evoluzione, non è escluso che ci siano modifiche alle condizioni ma per ora è difficile prevederlo. In attesa di ulteriori novità, continua a mantenere le azioni BBVA.
Che l’operazione di BBVA sia il preludio per una nuova stagione di risiko bancario anche in Italia? A nostro parere è troppo presto per dirlo, e pur con qualche scossone in Borsa nessuna azione a Piazza Affari ha registrato fiammate particolari. Il nostro consiglio sulle banche italiane non cambia.
Al termine dell’offerta che si è conclusa qualche giorno fa, Unipol (8,33 euro, Isin IT0004810054) è arrivata a detenere il 94,916% del capitale di UnipolSai (2,67 euro, Isin IT0004827447). Come già preannunciato, il titolo UnipolSai lascerà presto il listino di Piazza Affari: se non hai aderito all’Opa vendilo, il titolo nei prossimi giorni uscirà dalla nostra selezione. Va verso l’addio alla Borsa anche Tod’s (43 euro, Isin IT0003007728) visto che, con l’offerta di acquisto attualmente in corso, Crown Bidco ha già superato il 90% del capitale. Al momento in cui andiamo in stampa, ti restano pochissimi giorni per aderire (l’Opa termina l’8 maggio). Anche Tod’s uscirà nei prossimi giorni dalla nostra selezione.
E le azioni Unipol? Continuano a far parte della nostra selezione di titoli e il consiglio non cambia: se già le hai, mantieni.
@Aride Quello di EDP Renováveis (13,34 euro, Isin ES0127797019) non è un aumento di capitale ma una scelta tra dividendo in contanti o azioni. Se non fai nulla ti sarà assegnato in azioni: è la scelta che ti suggeriamo, ma leggi i dettagli qui.
@Gianluca Quando effettui un ordine di acquisto, il modo migliore per essere sicuro di selezionare il titolo giusto è basarti sul codice Isin, che ti indichiamo sempre nei nostri testi: è univoco e identifica senza ambiguità un’azione. Se invece ti basi sul nome, può capitare (specie per titoli esteri) che delle “semi-omonimie” ti portino a commettere errori.
@Tommaso Le minusvalenze che hai accumulato vendendo delle azioni possono servirti per compensare dei guadagni nello stesso anno o nei quattro successivi. Ricorda che puoi usarle anche per compensare guadagni su altre tipologie di investimenti, ma non su tutte: per saperne di più, consulta la sezione “Investimenti e fisco”.
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