La settimana delle Borse: torna il bel tempo

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In una settimana relativamente povera di dati macroeconomici, le Borse hanno cercato spunti di riflessione altrove, e ancora una volta sono le Banche centrali ad essere tornate protagoniste. In Europa la prospettiva di un taglio dei tassi si avvicina sempre più, e non solo per la Bce, mentre negli Usa occorrerà aspettare ancora del tempo, ma in compenso una delle motivazioni del rinvio dei tagli è un’economia Usa che ancora non mostra segni di difficoltà per il livello attuale dei tassi. Il risultato è, nel complesso, un bilancio settimanale positivo per le Borse. Altro tema ancora sotto i riflettori è quello della pubblicazione dei dati trimestrali, ma con una sorta di passaggio di consegne da una parte all’altra dell’Atlantico: se negli Usa molti “big” avevano ormai già reso noto l’andamento dei conti, in Europa (Italia compresa) molte società hanno aspettato fino alla scorsa settimana per svelare il bilancio dei primi tre mesi dell’anno (e si tratta di un bilancio tra luci e ombre, come puoi vedere qui di seguito). Nel complesso, complice anche il cambio di posizione sui bond brasiliani, l’investimento in azioni acquista maggior peso in alcune delle nostre strategie di investimento.
Ecco l’andamento della settimana per le Borse consigliate (prima in valuta locale e poi in euro).
Australia: +1,6%; +1,5%
Canada: +1,6%; +1,7%
Cina: +2,9%; +2,9%
Corea: +1,9%; +1,5%
Giappone: invariata; -1,9%
Indonesia: -1%; -0,8%
Messico: -+1%; +2,5%
Regno Unito: +2,7%; +2,4%
Stati Uniti: +1,9%; +1,9%
Svizzera: +4,3%; +4%
Come settimana scorsa, anche questa settimana il settore farmaceutico è tra i protagonisti in positivo. Stavolta il merito è in particolare di Teva Pharma (16,25 Usd, Isin US8816242098) che mette a segno un balzo del 16,2%. Uno studio di ultima fase ha dimostrato l'efficacia di un suo nuovo trattamento iniettabile contro la schizofrenia, sviluppato in collaborazione con l'azienda francese Medincell. Questo farmaco dovrebbe sostenere la crescita del gruppo, anche se non nell’immediato (l’approvazione non dovrebbe, infatti, arrivare prima della fine del 2025). Nel frattempo, i risultati del 1° trimestre del principale produttore di farmaci generici sono deludenti a causa di svalutazioni maggiori del previsto, che hanno fatto sprofondare in rosso il risultato per azione (-0,12 Usd), anche se il fatturato è aumentato del 5% (senza effetti di cambio) sostenuto dall’Austedo (+67%) e dall’Ajovy (+18%). Tenendo conto della perdita trimestrale, abbassiamo le nostre stime sugli utili del gruppo. Limitati a mantenere il titolo.
Il settore farmaceutico nel suo complesso segna un +1,8% settimanale. Oltre a Teva, bene anche Novartis (92,32 Chf, Isin CH0012005267) con un +4,9% settimanale. Anche ai prezzi attuali, il titolo vale un acquisto.
Dopo i risultati in chiaroscuro della settimana precedente, il settore auto continua a restare in difficoltà con un -3,4% per l’indice che “riassume” il settore a livello globale. Particolarmente pesante il risultato di Tesla (168,47 Usd, Isin US88160R1014) che chiude con un -7% settimanale. Oltre alle notizie sul calo della presenza sul mercato cinese, a pesare è una certa confusione sul fronte dei “supercharger” (la rete di ricarica), per i quali da un lato si prospettano pesanti licenziamenti, dall’altro sono ribaditi e annunciati nuovi investimenti. In questo contesto, il nostro consiglio sul titolo Tesla non cambia: vendi.
Tesla non è l’unica responsabile del calo del settore: vi hanno contribuito anche le flessioni di altri titoli come per esempio Mercedes-Benz (68,19 euro, Isin DE0007100000, -4,7% questa settimana) o Ferrari (374,5 euro, Isin NL0011585146, -6,2% questa settimana). Entrambe le azioni sono da mantenere.
Prosegue la vicenda che vede la spagnola BBVA (9,71 euro, Isin ES0113211835) tentare l’assalto alla connazionale Sabadell. Dopo che l’offerta “amichevole” di cui ti abbiamo parlato settimana scorsa è stata rifiutata, il gruppo iberico non ha mollato la presa e tenta la carta di un’offerta pubblica di acquisto “ostile”, con le stesse caratteristiche dell’offerta precedente (cioè scambio di azioni, e non contanti). L’offerta ovviamente non è ancora partita e occorrerà ancora del tempo (probabilmente mesi) perché si concretizzi, complice anche la necessità di ottenere il via libera da parte di diverse Autorità di controllo, ma nell’immediato il mercato si è mostrato piuttosto freddo e non ha gradito le notizie: BBVA chiude la settimana con un -1,4%, limitati a mantenere.
Restando nel settore finanziario, ma stavolta tra i titoli migliori della settimana, spicca il +6% di Société Générale (25,92 euro, Isin FR0000130809) nonostante dei risultati trimestrali tra alti e bassi. Le attività di mercato e di consulenza sono andate bene, ma le attività di banca al dettaglio hanno, ancora una volta, deluso con un calo del margine di interesse (differenza tra gli interessi incassati sui crediti e quelli pagati sui depositi) e un aumento del costo del rischio. Anche il 2° trimestre si annuncia debole per la banca francese. Mantieni.
Il settore bancario europeo, preso nel suo complesso, segna un +2% settimanale, mentre quello del più generale settore finanziario (che comprende anche i titoli assicurativi) chiude con un +2,7%.
@Alessandrino Quasi il 79% del capitale di Zignago Vetro è detenuto da Zignago Holding S.p.A., società di proprietà di un ramo della famiglia Marzotto. La restante parte del capitale, comunque, è più che sufficiente a garantire le regolari negoziazioni di Borsa. Se hai il titolo (12,72 euro, Isin IT0004171440) puoi mantenerlo.
@Cristiana Anche se ti interessa investire in singole azioni e non nel risparmio gestito, il punto di partenza restano le strategie di investimento, per garantirti una corretta diversificazione. Per le azioni di Paesi non inclusi nella strategia a cui ti ispiri, considerali investimenti “extra-portafoglio” per un massimo del 10%.
@Piergiorgio Purtroppo ti dobbiamo confermare quello che ti ha detto la tua banca: le perdite sulla società fallita SVB non generano minusvalenze da poter usare per non pagare tasse su altri guadagni. Questo perché le minusvalenze, dal punto di vista fiscale, sono solo quelle derivanti da una vendita, che in questo caso ovviamente non c’è.
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