Unicredit: Consob dice sì

Risiko bancario
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A distanza di qualche mese dall’annuncio dell’operazione su Banco Bpm, a Unicredit è arrivata l’approvazione di Consob a procedere: dal 28 aprile prossimo e fino al 23 giugno gli azionisti di Banco Bpm potranno decidere se aderire o meno all’Ops (si tratta di un’ Offerta di scambio volontario, una particolare forma di Opa in cui il pagamento dei titoli acquisiti avviene mediante la consegna di altri strumenti finanziari.
Unicredit offre agli azionisti di Banco Bpm (Isin IT0005218380) 0,175 azioni Unicredit (Isin IT0005239360) per ogni azione Banco Bpm posseduta. L’offerta è intesa ex-dividendo, ovvero non tiene conto del dividendo proposto da Banco Bpm (0,6 euro per azione, l’assemblea di Banco Bpm dovrà però approvarlo nell’assemblea di bilancio del prossimo 30 aprile; se questo accadrà, lo stacco avverrà il 19 maggio e l’accredito il 21).
Alle attuali quotazioni di mercato dei due titoli (nel momento in cui scriviamo, alle 10:00 del 2 aprile il prezzo del titolo Banco Bpm in Borsa è di 9,4 euro, quello di Unicredit è di 51,9 euro), considerando il fattore di conversione proposto, l’offerta di Unicredit prezza i titoli Banco Bpm meno del loro valore di mercato (circa 9,1 euro per azione). Questi valori non sono però scolpiti nella pietra, e potrebbero cambiare, e di molto, anche in breve tempo.
Il successo dell’Ops lanciata da Unicredit (molto criticata perché, secondo molti non “prezzava” correttamente Banco Bpm, non tenendo conto del valore che avrebbe aggiunto al gruppo l’acquisizione di Anima) dipenderà da diversi fattori: dal parere dell’Eba sull’applicazione del Danish compromise alla contabilizzazione di Anima – di recente Banco Bpm ha incassato un no da parte della Bce), al convincimento dei maggiori azionisti di Banco Bpm.
Tra questi c’è anche Crédit Agricole, che proprio dalla Bce e proprio nello stesso giorno, ha ottenuto l’approvazione ad aumentare la propria partecipazione in Banco Bpm, ed è passata dal 10% all’attuale 19,9%.
La reazione di Banco Bpm, non dovrebbe tardare e, con grande probabilità, non sarà di passiva accettazione; potrebbe addirittura decidere di ritoccare al rialzo il dividendo proposto, in linea con la politica di generosità perseguita fino a oggi, per “trattenere” i propri azionisti.
Che fare? Per il momento, ti consigliamo di mantenere i titoli Banco Bpm in tuo possesso: gli sviluppi non mancheranno, e potrebbero giocare a tuo vantaggio. Noi naturalmente li seguiremo, e te ne parleremo sia sul sito, sia sulla rivista.
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