Monte dei Paschi: per avere Mediobanca basta il 35%

Monte Paschi - Mediobanca
Monte Paschi - Mediobanca
Banca Monte dei Paschi di Siena ha promosso un’Offerta Pubblica di Scambio (OPS) volontaria e totalitaria sui titoli Mediobanca. L’iniziativa è stata ufficialmente annunciata il 24 gennaio 2025, in seguito alla delibera del Consiglio di Amministrazione di Mps.
Queste sono le caratteristiche generali dell’offerta promossa da Monte Paschi:
Il corrispettivo offerto agli azionisti di Mediobanca per ciascuna azione portata in adesione all’offerta è pari a 2,533 azioni ordinarie di nuova emissione di MPS. Il valore è stato aggiornato a 2,533 il 20 maggio 2025, a seguito dello stacco dividendi sia da parte di Monte Paschi (0,86 euro) che di Mediobanca (0,56 euro). Il periodo di adesione all’offerta partirà il 14 luglio 2025 e durerà fino all’8 settembre 2025, con pagamento previsto per il 15 settembre.
È prevista un’ulteriore riapertura, se interverranno le condizioni, di cinque giorni di Borsa (dal 16 al 22 settembre), con pagamento previsto per il 20 settembre 2025.
Monte Paschi ha reso noto che le basta ottenere una quota compresa tra il 35% (soglia minima indicata nel prospetto, che determina o meno il successo dell’operazione) e il 50% del capitale votante di Mediobanca per averne già un controllo di fatto, influenzando le decisioni dell’assemblea ordinaria e l’indirizzo gestionale.
Il prospetto dell’offerta, pubblicato ieri, offre interessati dettagli sulle motivazioni, da parte di Mps, alla base di un’operazione di aggregazione spesso definita come poco coerente, date le principali attività dei due istituti di credito.
L’obiettivo dichiarato dell’operazione è l’acquisizione del controllo di Mediobanca, ma non si esclude il delisting delle sue azioni dal listino. Secondo Mps questa operazione genererebbe sinergie industriali, maggiore efficienza operativa e una crescita complessiva nel panorama bancario italiano ed europeo.
L’aggregazione con Mediobanca punta alla creazione di un nuovo grande gruppo bancario nazionale, il terzo per dimensioni in Italia, capace di offrire un’ampia gamma di servizi. In tabella trovi un riassunto delle possibili sinergie future.
Segmento | Strategie principali |
---|---|
Retail Banking (*) | Espansione clientela Compass/Mediobanca Premier tramite rete MPS. |
Wealth & Asset Management (**) | Integrazione Widiba + Mediobanca Premier → massa critica immediata. |
Corporate & Investment Banking (***) | Sinergie prodotti e cross-selling tra PMI, mid-market e Large Corporate. |
Consumer Finance (****) | Potenziamento Compass + rete MPS per prodotti più competitivi. |
Assicurazioni | Estensione delle coperture assicurative alla clientela Mediobanca. |
(*) Il Retail Banking si riferisce ai servizi bancari offerti direttamente ai consumatori individuali e alle piccole imprese. Include prodotti come conti correnti, conti di risparmio, carte di debito e credito, mutui e prestiti personali. È la forma di banca più comune, con cui la maggior parte delle persone interagisce quotidianamente.
(**) Il Wealth & Asset Management riguarda la gestione professionale del patrimonio finanziario di individui e famiglie con elevati patrimoni. Questo servizio include consulenza su investimenti, pianificazione fiscale e successoria, gestione del rischio e altri aspetti finanziari per proteggere e accrescere il patrimonio nel tempo.
(***) Il Corporate & Investment Banking offre servizi finanziari specializzati a grandi aziende e istituzioni. Questi includono finanziamenti per progetti di crescita, consulenza su fusioni e acquisizioni, emissione di titoli e gestione del rischio finanziario.
(****) Il Consumer Finance si concentra sull'offerta di prodotti finanziari ai consumatori per l'acquisto di beni e servizi. Include prestiti personali, finanziamenti rateali, carte di credito e altre forme di credito al consumo, permettendo ai clienti di dilazionare i pagamenti nel tempo.
Uno degli aspetti chiave dell’operazione riguarda la valorizzazione delle Deferred Tax Assets (DTA) in capo a Mps – le DTA sono imposte che l’azienda ha già contabilizzato ma che non ha ancora potuto detrarre, e che potrà utilizzare per ridurre il carico fiscale negli esercizi successivi.
Immagina che un’impresa, in un determinato anno, abbia registrato una perdita fiscale. Quella perdita non può generare un rimborso immediato da parte dello Stato, ma può essere riportata a nuovo e utilizzata per compensare utili futuri, riducendo così le tasse da pagare negli anni successivi. Quel “diritto” a pagare meno tasse in futuro viene registrato come DTA.
Se Mps otterrà una partecipazione di controllo, superiore al 50%, potrà includere Mediobanca nel consolidato fiscale, iscrivendo in bilancio fino a 2,9 miliardi di euro di DTA e generando un beneficio annuo in capitale di circa 0,5 miliardi per sei anni.
Se Monte Paschi dovesse ottenere una partecipazione superiore al 50% di Mediobanca, potrebbe iscrivere immediatamente in bilancio DTA per un valore complessivo di 2,9 miliardi di euro, con un beneficio annuo di capitale stimato in 0,5 miliardi fino al 2030. Anche in assenza di controllo di diritto, ma con il solo controllo di fatto, tali benefici potrebbero comunque essere sfruttati, seppure con tempistiche più dilazionate (fino al 2036).
Interessanti anche le previsioni di Mps sull’evoluzione del Cet 1 ratio, ovvero sulla solidità del gruppo di Siena, a seconda della percentuale di Mediobanca che Monte Paschi riuscirà ad acquisire, vedi tabella qui sotto.
Adesione all’offerta | Cet 1 ratio stimato sulla base dei dati del 31 marzo 2025) |
---|---|
100% | 17,80% |
66,67% | 16,60% |
50% | 16,20% |
35% | 15,60% |
Si prevede, in ogni caso, che almeno il 50% delle sinergie sia raggiunto entro il 2026, l’85% entro il 2027, e la piena attuazione entro il 2028. Infine, l’operazione è coerente con il piano industriale 2024–2028 di MPS, e prevede sviluppi specifici per ogni linea di business, con particolare attenzione all’ampliamento dell’offerta retail e assicurativa, al rafforzamento nel corporate banking e alla valorizzazione delle attività di consulenza e asset management.
Che fare se sei azionista di Mediobanca? Se hai seguito i nostri consigli non dovresti avere questo titolo in portafoglio; tuttavia, se lo possiedi lo stesso, tieni conto del fatto che, nel momento in cui scriviamo (ore 10 di venerdì 4 luglio 2025) il titolo Mediobanca (Isin IT0000062957) quota 18,04 euro a Piazza Affari, mentre l’azione Mps (Isin IT0005508921) quota 6,982 euro. Precedentemente, nel testo, abbiamo parlato del concambio, 2,533 azioni Mps per ogni azione Mediobanca. Alle quotazioni attuale sul mercato, questo rapporto pende a favore dei titoli Mediobanca (2,583 azioni Mps per 1 Mediobanca) e, se ragioniamo partendo queste quotazioni, converrebbe cedere subito i titoli Mediobanca sul mercato, cosa che ti invitiamo a fare.
E se sei azionista Mps? In questo caso, ti invitiamo a mantenere ancora il titolo in portafoglio.
La situazione è però in continua evoluzione: non è detto che l’operazione vada in porto, come detto prima, dev’essere raggiunta la soglia minima di adesioni, altrimenti MPS potrebbe rinunciare all’offerta. Tienine conto se scegli di aderire, potresti non riuscire a farlo. Continua comunque a seguirci su sito e rivista per essere aggiornato sugli sviluppi.
Nei mesi scorsi Mediobanca ha cercato, in tutti i modi, di respingere l’assalto di MPS: tra questi, promuovendo a propria volta un’offerta su Banca Generali (qui https://www.altroconsumo.it/investi/investire/azioni/analisi/2025/04/mediobanca-banca-generali, i dettagli), per aumentare il proprio valore. L’assemblea che doveva approvare l’aumento di capitale necessario per la conquista di Banca Generali è stata rimandata (vedi qui https://www.altroconsumo.it/investi/investire/azioni/analisi/2025/06/mediobanca-rinvio-assemblea); come prevedibile, Mps, ottenute le necessarie autorizzazioni, è riuscita ad approfittare del momento di “stallo” di Mediobanca per partire alla conquista di Piazzetta Cuccia, facendo partire ufficialmente l’Ops.
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