Spin Master tra luci e ombre: un 2025 di sfide e cambiamenti
Il 2025 è faticoso per Spin Master.
Il 2025 è faticoso per Spin Master.
Il 2025 per Spin Master (21,67 dollari canadesi al 24/5; Isin CA8485101031), società canadese nota per brand come PAW Patrol, Melissa & Doug, Bakugan e il cubo di Rubik, si sta rivelando un anno complesso e pieno di novità. I dati finanziari dei primi due trimestri mostrano un andamento contrastante, mentre sul fronte strategico l’azienda ha compiuto mosse importanti, inclusa la nomina di un nuovo amministratore delegato e il rafforzamento dell’offerta digitale ed entertainment.
Risultati trimestrali sotto la lente
Nel primo trimestre 2025 Spin Master aveva riportato ricavi in crescita a circa 359 milioni di dollari statunitensi, con un incremento a doppia cifra rispetto all’anno precedente. La dinamica positiva era stata però accompagnata da un clima di incertezza: l’azienda aveva scelto di ritirare le proprie linee guida per l’anno, spiegando che i dazi e le politiche commerciali globali rendevano troppo difficile fare previsioni affidabili.
Il secondo trimestre, chiuso a fine giugno, ha mostrato un quadro più problematico. I ricavi sono scesi a circa 400 milioni di dollari (–2,7% rispetto al 2024) e la società ha registrato una perdita netta di 46,5 milioni di dollari. La redditività è stata penalizzata da costi operativi in aumento e da svalutazioni legate allo sviluppo di asset digitali.
Segmenti a due velocità
I dati per area di business raccontano di un’azienda che sta vivendo un passaggio di fase. I giocattoli tradizionali, che restano la quota principale del fatturato, hanno segnato un arretramento, con categorie come dolls & interactive e outdoor in calo a doppia cifra. In controtendenza, sono cresciuti i segmenti preschool & plush e wheels & action, ma non abbastanza per bilanciare il quadro generale.
Meglio è andata ai giochi digitali, che hanno visto un incremento superiore al 30% rispetto allo scorso anno, spinti da titoli e piattaforme capaci di attrarre nuovi utenti. Questo comparto ha ancora margini da costruire, ma è indicativo della volontà di Spin Master di affrancarsi dalla dipendenza esclusiva dal giocattolo fisico. In flessione invece la divisione entertainment, pur mantenendo margini interessanti.
Un nuovo timone al comando
L’estate ha segnato un passaggio di consegne importante: dal 7 luglio c’è un nuovo capitano d’azienda, con un avvicendamento che il consiglio di amministrazione ha presentato come funzionale ad aprire una fase di maggiore integrazione tra i tre centri creativi dell’azienda: Toys, Entertainment e Digital Games. La sfida sarà quella di ridare slancio al core business senza sacrificare la spinta verso l’innovazione digitale e i contenuti multimediali.
Dazi e rischi legali
Sul fronte industriale, Spin Master sta cercando di mitigare l’impatto dei dazi doganali.
Non meno rilevante la vicenda legale che ha riguardato il marchio Rubik’s Cube. Nel luglio 2025 la Corte dell’Unione Europea ha annullato la protezione del marchio tridimensionale, sostenendo che le caratteristiche del cubo hanno funzione tecnica e non possono essere monopolizzate. Spin Master, che aveva acquisito i diritti sul celebre rompicapo, ha annunciato l’intenzione di ricorrere, ma la decisione apre scenari di maggiore concorrenza sul mercato europeo.
Tra riconoscimenti e nuovi lanci
Nonostante le difficoltà, il marchio mantiene una forte visibilità commerciale. A settembre sette prodotti Spin Master sono entrati nella lista “Top Toys 2025” di Walmart, un riconoscimento importante in vista della stagione natalizia. Sul fronte creativo, la società ha annunciato il via libera al suo primo film originale diretto da David Soren e ha ampliato la gamma di giocattoli con nuove linee ispirate a franchise come Jurassic World e Dora l’esploratrice.
Uno sguardo d’insieme
Per l’investitore attento, Spin Master oggi rappresenta una realtà in trasformazione. Da un lato pesano i conti ancora in rosso, l’incertezza macroeconomica e i rischi legali; dall’altro emergono segnali di vitalità nel digitale, nuove strategie industriali e la capacità di mantenere una presenza forte nella grande distribuzione. In attesa dei risultati del terzo trimestre, previsti in autunno, il 2025 si conferma dunque un anno di passaggio, in cui i semi della diversificazione dovranno mostrare se saranno in grado di garantire frutti duraturi.
Rispetto a quando ne abbiamo parlato la scorsa volta tagliamo le attese di utile 2025 da 3,2 dollari canadesi per azione a 1,2 (ben sotto la media degli analisti, oggi a 2,36) e quelle del 2026 da 3,6 a 2,8, in linea con gli altri analisti, dato che prevediamo stabile anche per il 2027, sempre in linea con la media degli analisti. La qualità dei bilanci è media, il momentum negativo e il rischio 4/5, ma ai prezzi attuali i multipli sono davvero bassi. Segno di sfiducia dei mercati, ma anche che vendere a questi prezzi il titolo sulla scia del momentum negativo sarebbe probabilmente un peccato. Il consiglio resta, quindi, mantieni.
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