Integratori, un business in salute
Nutraceutica, è interessante?
Nutraceutica, è interessante?
Una volta erano solo vitamine, vendute nei cambi di stagione. Oggi, invece, gli integratori alimentari sono diventati un vero e proprio settore industriale, con laboratori di ricerca, brevetti, linee “green” e perfino strategie di marketing degne del mondo farmaceutico. La crescita del mercato è costante e globale: secondo le stime più recenti di Precedence Research, entro il 2026 il mercato mondiale supererà i 440 miliardi di dollari. Numeri che parlano di una trasformazione profonda, dove la salute non è più soltanto assenza di malattia, ma ricerca quotidiana di equilibrio e prevenzione. A spingere questa espansione non è solo la moda del “vivere sano”, ma un cambiamento culturale più ampio. La popolazione invecchia, la medicina preventiva guadagna terreno e le persone sono sempre più attente alla propria salute. In questo contesto, l’integratore è percepito come un alleato, a metà strada tra alimento e terapia.
In Europa, l’Italia è il primo mercato per valore e anche per aziende innovative che operano in questo settore.. Secondo i dati di Making Pharma Industry, nel 2023 il comparto ha superato i 4,5 miliardi di euro di fatturato e, se il ritmo attuale sarà mantenuto, il traguardo dei 5 miliardi entro il 2025 sembra facilmente raggiungibile. Dietro questi numeri c’è un modello di consumo molto italiano: oltre tre quarti delle vendite avviene in farmacia. Accanto a questo, cresce l’e-commerce, che intercetta una clientela più giovane, abituata a informarsi online e a cercare i prodotti più adatti alle proprie esigenze. La nuova frontiera, per il mercato degli integratori, è la personalizzazione, con prodotti che si adattano all’età, al metabolismo e perfino allo stile di vita di chi li assume.
Un settore promettente e occasioni d’acquisto
Del settore degli integratori, o nutraceutica e della sua grande espansione ti abbiamo parlato più volte in passato, per esempio qui e qui. Tra le società citate nelle nostre analisi c’è PharmaNutra (46,65 euro; Isin IT0005274094), società toscana, nota per la linea di integratori SiderAL e uno dei più importanti produttori di integratori del Bel Paese. Oggi sta vivendo una fase di espansione internazionale: i mercati Usa e Cina sono al centro della strategia di crescita, mentre in Italia continua a consolidare la propria presenza sul mercato grazie a una ampia gamma di prodotti. I risultati più recenti lo confermano. Nel 1° semestre di quest’anno, PharmaNutra ha registrato un aumento dei ricavi del 10,4%, con un fatturato di quasi 62 milioni di euro e margini operativi che robusti. L’utile netto è cresciuto, nonostante gli investimenti fatti per sostenere l’espansione all’estero.
Il titolo, nelle ultime settimane, ha vissuto una vera e propria fase di rally. Il motivo? La convinzione, espressa da diversi analisti, che l’attuale quotazione del titolo sia fortemente sottovalutata. A rafforzare questa percezione c’è il recente programma di riacquisto di azioni proprie. Anche secondo i nostri modelli di valutazione, i multipli di mercato di Pharmanutra sono migliori rispetto a quelli del settore di riferimento, la qualità dei risultati è buona. Nonostante un momentum negativo e la recente crescita della quotazione del titolo in Borsa (+ 15% circa nell’ultimo mese), il titolo resta lontano dai massimi del 2023, e rappresenta una buona opportunità, oggi, per chi vuole puntare sull’espansione del settore della nutraceutica. Si tratta di un investimento che si colloca al di fuori dei nostri portafogli: l’investimento è per il lungo periodo e non “mordi e fuggi”. Tieni presente anche che il titolo, che non ha moltissimi scambi sul mercato, potrebbe avere oscillazioni anche marcate.
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