La settimana delle Borse: ancora cautela
settimana delle borse 1633
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Come nella precedente, anche nella settimana appena conclusa ha prevalso la prudenza. L’indice della Borsa Usa chiude a -0,6%, frenato da diversi fattori. Sul fronte macroeconomico, c’è una Fed che ha, sì, tagliato i tassi come previsto, ma ha mostrato un atteggiamento cauto e ha messo in luce una certa divisione al suo interno, con decisioni non unanimi che alimentano l’incertezza sulle prossime mosse. Sul fronte societario, invece, ci sono i risultati societari non sempre all’altezza delle aspettative (come nei casi di Oracle e Broadcom) e il latente timore di una sovra-valutazione dei titoli tecnologici (non a caso, l’indice dei semiconduttori registra un -3,4%, portando il Nasdaq a un -1,6%). Intel (37,81 Usd, Isin US4581401001) è tra i più penalizzati con un -8,7%, limitati a mantenere.
Nell’eurozona, il bilancio è leggermente migliore e si avvicina al pareggio (-0,1%) grazie anche alle attese di una revisione delle prospettive di crescita da parte della Banca centrale. Bene soprattutto il settore finanziario, +2,1%, ma con alcune eccezioni. La principale è lo scivolone di Aegon (6,34 euro; Isin BMG0112X1056; -6,3% questa settimana): il piano di riacquisto di azioni proprie annunciato dal management (400 milioni di euro nel 2026) non ha soddisfatto gli investitori, che lo ritengono troppo basso. Il gruppo ha, inoltre, annunciato il cambio di nome in Transamerica e lo spostamento della sede negli Usa entro il 2028. Anche se il trasferimento e la riorganizzazione del gruppo costeranno ben 350 milioni di euro, il management ha confermato il dividendo. Mantieni.
Il settore farmaceutico è tra quelli che se la cava, con un +0,9% medio, ma anche in questo caso non mancano le eccezioni. È il caso, per esempio, di Pfizer (25,85 Usd, Isin US7170811035) con un -0,7%. A pesare è la battuta d’arresto nella ricerca interna per il mercato in forte espansione dell'obesità, ma il gruppo è determinato a non restare tagliato fuori. Dopo aver recentemente acquisito la connazionale Metsera, ha infatti firmato un accordo di collaborazione con la cinese YaoPharma per sviluppare una molecola per il trattamento dell'obesità. Tuttavia, il processo sarà lungo poiché questa molecola è solo alle fasi iniziali di sperimentazione clinica. Ai prezzi attuali, l’azione è sottovalutata. Acquista.
Tra i settori più in calo, c’è quello energetico (-1,2%) dopo il -4,1% del prezzo del petrolio. Più o meno allineato al settore, con un -1,4%, il titolo TotalEnergies (55,59 euro, Isin FR0000120271), che ha convertito i suoi ADR quotati a New York in azioni quotate sulla Borsa di New York. Con questa mossa spera di essere riscoperto dai fondi statunitensi, che non possono investire in ADR, e quindi di ridurre lo “sconto” che sembra pesare sul prezzo delle azioni rispetto ai concorrenti statunitensi. Mantieni.
Bpost group cambia nome e diventa Bnode, con l’obiettivo di semplificare i marchi del gruppo. Il cambiamento serve anche a rispecchiare la trasformazione dell'azienda: da storico operatore postale a protagonista logistico internazionale focalizzato sui pacchi. Bnode diventa il marchio di gruppo, supportato da tre marchi operativi: Paxon per i servizi logistici nell’e-commerce, Landmark Global per le attività transfrontaliere e Bpost per le attività dell’ultimo miglio in Belgio e nei Paesi Bassi. Il gruppo passa così da 31 marchi a quattro. Pur introducendo una certa razionalizzazione, l’operazione non ha impatti immediati per gli azionisti, e il nome bpost viene mantenuto per la società quotata (1,97 euro, Isin BE0974268972). Non modifichiamo il nostro consiglio: limitati a mantenere.