Aprile raffredda gli animi…

Le Borse a le obbligazioni hanno vissuto un aprile pieno di ombre.
Le Borse a le obbligazioni hanno vissuto un aprile pieno di ombre.
In aprile le Borse mondiali han perso il 2% (in euro, dividendi inclusi). New York è scesa del 3,2%, Tokio del 4% e l’Eurozona con un -2,1% è stata in linea con le medie mondiali. Londra ha, invece, guadagnato il 2,5%, una delle poche Piazze vincenti nel mese insieme a quelle cinesi (+6,1%) e a Jakarta (+3,8%). Per il resto abbiamo avuto segni meno da Zurigo (-4,1%), Toronto (-2,1%), Sidney (-2%), Città del Messico (-2,7%) e Seul (-5%). Neppure sul fronte obbligazionario aprile è stato un mese generoso: -1,7% i titoli di Stato mondiali, con un -1,2% per quelli dell’eurozona, -1,3% per quelli Usa, -3,4% per quelli giapponesi (qui ha contribuito molto anche lo yen che ha perso il 2,9%). Male anche i titoli di Stato norvegesi (-2,3%, con un calo dell’1,1% della corona) e quelli brasiliani (-3,3%, ma con il real in discesa del 2,5%), mentre i titoli ad alto rendimento, in euro e in dollari Usa, sono rimasti invariati. Note positive dai titoli di Stato cinesi: + 1,1%.
In questo contesto abbiamo messo mano ai nostri portafogli. L’occasione è la chiusura il 15 maggio di Hsbc Gif Brazil Bond AC e AD che investiva in bond brasiliani, vedi n° 1556. Il consiglio su questi bond passa da acquista a mantieni (vedi in Detto tra noi e alle pagine 11 e 12), ma chi aveva investito in quel prodotto, che era la via di più facile accesso verso l’obbligazionario verdeoro, ora si ritrova in mano denaro da reinvestire. È da un po’ che i portafogli sono confermati o vedono variazioni molto piccole, per cui è stata una occasione per tirare le fila di tutte le proposte che i nostri modelli di valutazione dei mercati ci andavano offrendo e di cui vi abbiamo parlato in queste pagine. La domanda che ci siamo posti è stata: dove vanno investiti i soldi che provengono dalla liquidazione di Hsbc Gif Brazil Bond AC e AD?
Per quanto riguarda il portafoglio Equilibrato sono emersi diversi titoli come possibili sostituti. Tra questi, sul fronte dei bond sono emersi quelli in sterline inglesi, ma visto lo stato corrente delle finanze britanniche e le elezioni sempre più vicine (cosa che potrebbe spingere l’attuale Governo a spendere più del necessario), preferiamo soprassedere. Tra le azioni i modelli ci propongono quelle indonesiane, brasiliane e polacche. Tra queste tre scegliamo di puntare su Jakarta: da un lato ha un bilanciamento tra rischio e rendimento che ci pare migliore rispetto a quello delle altre azioni nel contesto di un portafoglio a medio rischio, da un altro lato è una scelta coerente con il portafoglio dinamico dove è già presente.
Ritroviamo le azioni brasiliane e polacche anche nel ventaglio di proposte volte a rimpiazzare i bond brasiliani nel portafoglio Dinamico. Visto che sia il rischio sia il rendimento atteso sono più alti per le azioni brasiliane scegliamo queste per il portafoglio più rischioso (vedi qui per sapere cosa comprare). Nel caso del portafoglio Difensivo, infine, abbiamo solo una proposta valida, l’aumento della quota da dedicare ai bond in euro a medio termine, ed è quella che abbiamo seguito: vanno dal 35% al 40%.
La Fed ha avuto un impatto enorme sui mercati nell’ultimo mese. Gli investitori han chiuso il 2023 scommettendo su 6 o 7 tagli dei tassi Usa nel 2024. Ciò avrebbe stimolato l’attività economica ed evitato la recessione. Data questa prospettiva i mercati han fatto festa. Dal 5% di fine ottobre 2023, i rendimenti dei titoli del Tesoro Usa a 10 anni sono scesi fino al 3,8% a fine anno, mentre le Borse (e in particolare quella Usa) han registrato un rally. Le ipotesi alla base delle prospettive per i tassi si sono rivelate, però, troppo rosee. L’inflazione si è dimostrata resiliente e deve ancora scendere verso l’obiettivo del 2% della Fed. L’attività economica è rimasta forte, in particolare nel 4° trimestre. Gli operatori han dovuto adattare le loro attese a soli 2-3 tagli dei tassi nel 2024. Ciò ha fornito meno slancio all’economia ma, con i forti dati sull’attività economica, sembrava ancora gestibile e gli investitori hanno tratto conforto dalla consapevolezza che i tassi sarebbero scesi. Le ultime settimane sono state più difficili. Con l’inflazione in leggera ripresa e la crescita in calo ad appena l’1,6% per il primo trimestre (rispetto al 3,4% nel quarto trimestre 2023), gli investitori hanno dovuto riadattare le loro aspettative sui tagli dei tassi nel 2024. I mercati azionari sono stati meno entusiasti negli ultimi tempi, trovando, però, conforto nell'euforia dell'intelligenza artificiale e nei buoni risultati del primo trimestre. |
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