Il lusso tra luci e ombre (più le ombre)

Arrivano le trimestrali anche nel settore lusso e la traversata del deserto promessa dai dazi trumpiani è appena iniziata.
Arrivano le trimestrali anche nel settore lusso e la traversata del deserto promessa dai dazi trumpiani è appena iniziata.
Qui ti raccontiamo i risultati di Brunello Cucinelli, società attiva nel settore del cachemire che grazie all’altissima gamma della nicchia in cui opera si è detta poco preoccupata delle conseguenze dei dazi di Trump sui suoi conti e manifesta ancora ottimismo per il 2025. Purtroppo, però, una rondine non fa primavera, e altri colossi del settore non hanno fatto felice il mercato. Pensiamo a LVMH (498,80 euro; Isin FR0000121014, vendi), società che ha ben 75 marchi del lusso in settori diversi, da Veuve Clicquot a Luis Vuitton, da Givenchy a Dior, da Loro Piana a Bulgari: il primo trimestre 2025 si è chiuso con un calo del fatturato (vedi anche qui). Il mercato, che sperava di più, non ha gradito, anche se la società “resta fiduciosa”. Meglio è andata a Hermès (2.381 euro; Isin FR0000052292) che ha visto il giro d’affari crescere dell’8,5% ed è comunque convinta di potersi giocare bene il 2025, nonostante i dazi. Nelle prossime settimane usciranno i risultati di altri colossi del settore (importante il 16 maggio Richemont, 146,50 franchi svizzeri; Isin CH0210483332). Tuttavia, nel frattempo, si conferma che il lusso di altissima gamma ha buone chance di resistere anche a una crisi economica scatenata dai dazi (i super ricchi non dovrebbero farsi problemi), mentre più in basso si scende nella scala della ricchezza, più i problemi si fanno sentire. L’Etf Amundi S&P global luxury (183,03 euro; Isin LU1681048630), di cui vi avevamo parlato l’ultima volta nel n° 1599 (consiglio mantieni, prezzo 195,62 euro), ha perso ancora terreno soprattutto a inizio aprile con l’annuncio dei dazi trumpiani. Tra i titoli principali ci sono le citate LVHM, Hermès e Richemont, ma anche Ferrari (401,80 euro; Isin NL0011585146, mantieni). È tornato il momento di acquistarlo? Il prezzo pare ghiotto: non scendeva così in basso dal 2022 e per valori stabilmente inferiori bisogna andare indietro al 2020. Se ci fosse la certezza che Trump abbia esaurito le sorprese la risposta sarebbe positiva. Il problema è che l’amministrazione Usa non sembra ancora essersi fermata nella sua opera che mette in discussione le prospettive economiche a stelle e strisce e di conseguenza mondiali, cosa che penalizzerebbe il lusso non di gamma altissima. Per prudenza il consiglio resta mantieni.
Prezzi al 25/4
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