Come ci cascano in tanti
Il trucco è semplice, e proprio per questo funziona così bene. I truffatori intercettano le mail tra chi deve fare un pagamento e chi deve riceverlo — per esempio, un cliente e il suo fornitore — e modificano la fattura o il messaggio, sostituendo l’IBAN corretto con uno loro.
Il risultato? Una mail che sembra autentica in tutto e per tutto: logo, firma, tono. Tu paghi tranquillo, convinto di aver fatto tutto per bene… ma i soldi finiscono sul conto dei truffatori.
Facciamo un esempio per capire meglio: un artigiano riceve una mail dal suo fornitore abituale: “Abbiamo cambiato banca, ti mando il nuovo IBAN”. Tutto sembra in ordine, ma è una trappola. Oppure un privato paga l’acconto per la ristrutturazione dopo aver ricevuto una mail con una “fattura aggiornata”: peccato che sia falsa, e i soldi spariscono.
Perché questa truffa è così subdola
Questa truffa è pericolosa perché non ha i segnali classici delle truffe online. Non ci sono link strani o errori di ortografia: arriva da un indirizzo che conosci, parla di cose vere, con lo stesso tono di chi scrive di solito. È questo che la rende così credibile.
E quando ti accorgi dell’inganno… di solito è troppo tardi.
Come difendersi (davvero)
Ci sono poche regole, ma fondamentali:
- Prima di fare un bonifico, verifica che l’IBAN sia lo stesso di sempre.
- Se ti scrivono che è cambiato, non fidarti subito: chiama o scrivi al fornitore tramite un contatto che già conosci.
- Diffida dei messaggi urgenti, che ti mettono fretta o ansia.
- E non dimenticare di proteggere la tua casella di posta: password complesse, doppia autenticazione e antivirus aggiornato.
Un piccolo gesto, una grande sicurezza
La verità è che basta davvero poco per evitare guai: una telefonata di conferma, un confronto veloce, un minuto in più di attenzione. L’IBAN Swap è una trappola silenziosa, ma con un po’ di prudenza non avrà nessuna possibilità di riuscire.