Spesso no. Serve soprattutto alle banche stesse, che ne ricavano maggiore efficienza interna, più forza sui mercati, ma anche meno concorrenza. E quando la concorrenza si riduce, non è detto che i conti correnti o i servizi diventino più convenienti per chi li usa ogni giorno. Anzi, i costi possono restare alti, soprattutto per i piccoli risparmiatori. I veri passi avanti in termini di convenienza per i clienti, negli ultimi 25 anni, sono arrivati meno dalle fusioni e più dalla tecnologia. Per esempio, l’ingresso nel mercato di banche digitali, come era avvenuto diversi anni fa con l’ingresso di Ing Direct, ha rivoluzionato il modo di fare banca: conti online, operazioni senza sportello, costi più bassi. È stata la digitalizzazione, e non la crescita delle dimensioni, a spingere le banche tradizionali a cambiare passo. Oggi altre rivoluzioni si affacciano: quella dell’intelligenza artificiale e quella della finanza decentralizzata con la blockchain. Ma è presto per capire se e come potranno tradursi in vantaggi reali per i clienti. Restano da chiarire regole, limiti e soprattutto ambiti in cui potranno davvero migliorare i servizi bancari. Siamo solo agli inizi. Nel frattempo, però, c’è un modo concreto per non pagare più del dovuto: confrontare offerte e costi. Sul nostro sito vi aiutiamo a scegliere i conti più convenienti, senza farsi abbagliare dalle dimensioni dei giganti del credito. Perché, alla fine, non è detto che “più grande” significhi “migliore”.
Alessandro Sessa
Direttore responsabile Investi