Siamo abituati a pensare agli investimenti come un elenco consolidato di strumenti (obbligazioni, azioni, immobili) ma raramente includiamo ciò che più di tutto sostiene il nostro benessere economico: le nostre competenze, la nostra capacità di lavorare, la nostra salute. È un patrimonio vero e proprio, che, come tale, richiede cura, risorse e protezione. Quando un imprevisto mina la nostra autosufficienza, infatti, non è solo la qualità della vita a essere messa alla prova, ma anche l’equilibrio finanziario personale e familiare. È qui che entrano in gioco le assicurazioni, strumenti che non fanno crescere direttamente il portafoglio, ma che ne difendono le fondamenta. Tra queste, le polizze Long-Term Care rivestono oggi un ruolo sempre più rilevante: intervengono quando non si è più in grado di svolgere in autonomia attività essenziali come, per citarne solo alcune, lavarsi, vestirsi, alimentarsi. Condizione che genera costi per assistenza e cure. La Long-Term Care garantisce una rendita che accompagna per tutto il periodo di non autosufficienza, alleggerendo il peso economico e permettendo di concentrare energie e risorse sulla gestione quotidiana . È un paracadute: si paga quando si è ancora autosufficienti, per avere protezione quando servirà davvero. Investire significa anche questo: ricordarsi che oltre al patrimonio finanziario c’è un patrimonio personale da difendere. E che, proprio come il faro che ci guida verso il porto, una tutela come la Long-Term Care può illuminarci anche nei momenti più difficili.
Alessandro Sessa
Direttore responsabile Investi