Il 2021 si è concluso con una crescita delle Borse (in euro e dividendi inclusi) del 24,9% (+2,7% nel mese di dicembre, vedi invece alle pagine 2 e 3 per vedere come è andata ai mercati nei primi giorni del 2022), mentre i titoli di Stato mondiali han fatto +1,2% (-1,5% a dicembre). Tra le Piazze uscite vincenti dall’anno che si è appena chiuso hanno guadagnato circa un terzo del loro valore Stoccolma (+33,5%), New York (+34,3%), Toronto (+36,2%) e Mosca (+32,7%), nonostante il calo (-7,4%) degli ultimi due mesi che ci ha posto il problema di riconsiderare la nostra presenza su questo mercato (vedi oltre). Tra gli investimenti obbligazionari hanno deluso i titoli di Stato europei (-4,3% nell’anno, ma noi ti abbiamo detto di preferire i conti deposito e poi i bond societari che han perso l’1%), mentre sono andati benissimo quelli cinesi (+15,9%), bene quelli Usa (+5,8%, ma grazie al dollaro Usa: +7,6%) e benino quelli norvegesi (+1,8%, anche qui la valuta ha dato una spinta consistente: +4,5%), mentre i titoli di Stato svedesi hanno perso il 3,4%. Sul fronte dei titoli ad alto rendimento il dollaro forte ha spinto anche i bond Usa di questo tipo (+13,4%) in un contesto in cui non sfiguravano neppure i cugini europei (+3,3%).
Mosca ci preoccupa
Nel corso degli ultimi mesi alcuni grandi mercati hanno subìto dei forti scossoni, tra questi in particolare ci sono la Cina (-5,4% la Borsa a dicembre e -10,8% tra novembre e dicembre), i cui dati continuano a mostrare un rallentamento dell'attività economica a fronte di una debole domanda privata, e la Turchia (-26,3% la lira turca tra novembre e dicembre), alle prese con un’inflazione senza freni. Ma non è su questi mercati che vogliamo concentrare la nostra attenzione, bensì sulla Borsa russa (-7,4% tra novembre e dicembre). Uno dei motivi è stato evidente: con la variante Omicron che sembra destinata a disturbare ulteriormente l'attività economica, son scesi i prezzi dell'energia (-14,9% i prezzi del petrolio in euro tra novembre e dicembre), mettendo a rischio un mercato azionario molto legato al settore energetico. Tuttavia, i prezzi dell'energia rimangono nel complesso elevati (+48,1% in euro il petrolio rispetto a un anno prima) e questo ci invita a pensare che ci sia pure dell’altro.
Da alcuni mesi, infatti, ci sono voci di un aumento delle forze armate russe sul confine con l’Ucraina che portano molti a credere che il Paese stia preparando un'azione militare. Ovviamente è improbabile che l'Occidente sia disposto ad affrontare militarmente la Russia, ma le sanzioni a Mosca restano una possibilità concreta e porterebbero a pesanti disagi economici per l'economia russa. Sanzioni finanziarie alle società russe, limiti alla capacità della Russia e delle sue società di utilizzare il dollaro Usa sono solo alcuni dei possibili modi in cui l'Occidente, guidato dagli Usa, potrebbe penalizzare il Paese. Per il presidente russo, che deve guardare soprattutto all’opinione pubblica interna, una mossa in Ucraina potrebbe essere un rischio da correre, ma per noi investitori le cose stanno diversamente: si tratta di un rischio che non possiamo permetterci. È quindi venuto il momento di uscire da questo mercato. Vendi i tuoi investimenti in Russia.
Una valida alternativa
L’uscita dal mercato russo è facilitata da un’altra meta emergente a cui da tempo i nostri modelli di valutazione dei mercati ci chiedono di prestare attenzione, cioè la Borsa di Città del Messico. Anche se la governance del Messico ha offerto diversi campanelli d'allarme nel recente passato, i problemi di questo Paese ci sembrano molto più facili da gestire rispetto alle conseguenze delle sanzioni occidentali a Mosca. Il Messico, inoltre, condivide anche una serie di caratteristiche in comune con la Russia: come la Russia è un grande mercato emergente e un grande esportatore di materie prime: sia la Borsa, sia la valuta messicane tendono ad andare bene quando i prezzi delle materie prime sono elevati. Come se non bastasse, la Banca centrale ha fatto scelte corrette nell’ottica di mantenere una credibilità nei confronti del mercato. Infine, il Messico resta un grande fornitore degli Usa e, come tale, continua a restare agganciato alla crescita generata negli Stati Uniti. Per questi motivi, la Borsa messicana entra con una quota del 5% nei nostri portafogli Equilibrato e Dinamico da cui, invece, esce la Borsa russa. Per puntare sul Messico puoi tornare ad acquistare l’Etf Xtrackers Msci Mexico (5,33 dollari Usa; Isin LU0476289466).
È di questi giorni di inizio gennaio l’intervento di militari russi a fianco del governo kazako per reprimere delle rivolte legate ai rincari del gas in Kazakistan. È un intervento avvenuto a seguito di una esplicita richiesta del governo locale e sulla base di un trattato di mutua difesa stipulato tra alcune repubbliche ex sovietiche. Si tratta di una situazione diversa da quella ucraina, ma che ricorda come la Russia consideri ancora le repubbliche ex sovietiche parte del “giardino di casa”. E questo potrebbe far passare in secondo piano ogni considerazione di tipo economico sulle conseguenze di una tale politica.
Le nostre attese per l’economia messicana prevedono una crescita del Pil del 3% nel 2022 e poi del 2,3% nel 2023 e del 2% nel 2024. L’inflazione dovrebbe attestarsi al 3,8% nel 2022 e al 3,6% nel 2023. Il rapporto prezzo / utili e quello prezzo / valore contabile della Borsa messicana (entrambi sono una sorta di costo al chilo delle azioni) al 7 gennaio sono rispettivamente poco sopra 16 e a quota 2,3 (gli stessi valori per le Piazze mondiali sono 19 e poco sopra 2,35).
Cambiamenti nei consigli
Amundi funds russian equity - E2 EUR C(8,30 euro; Isin LU1883868140)
iShares Msci Russia ADR/GDR(165,01 dollari Usa; Isin IE00B5V87390)
Lyxor MSCI Russia(51,67 euro; Isin LU1923627092)
Passano da Acquista a Vendi
Etf Xtrackers Msci Mexico(5,33 dollari Usa; Isin LU0476289466)
Passa da Mantieni a Acquista
Prezzi ultimo giorno di rilevazione di dicembre 2021.
IL PUNTO SUI SETTORI
In AF 1441 ti abbiamo detto di puntare sui titoli dei settori beni di consumo ciclici e tecnologico consigliandoti di acquistare Xtrackers Msci world consumer discretionary (58,95 dollari Usa; Isin IE00BM67HP23), Xtrackers Msci world information technologies (67,62 dollari Usa; Isin IE00BM67HT60) e Lyxor Msci semiconductors (27,69 euro; Isin LU1900066033). Qui sotto trovi la versione aggiornata della tabella con la nostra valutazione dei settori che abbiamo pubblicato in AF 1441. Come vedrai, solo il sottosettore Servizi e attrezzature per la salute ha cambiato valutazione da neutro a interessante e il motivo è il miglioramento di uno dei quattro indicatori, l’indice di Sharpe, che indica la redditività marginale di un’attività ottenuta per unità di rischio. Non si tratta, tuttavia, di un mutamento che ci induce per ora a cambiare il nostro consiglio generale sul settore salute, visto che farmaceutico e biotech, pur con un piccolo miglioramento dello stesso indicatore, mantengono una valutazione pari a neutro.
LA NOSTRA VALUTAZIONE DEI SETTORI | |||||
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Settore di riferimento | Consiglio | I quattro pilastri della valutazione | |||
VOL | MOM | VAL | SHA | ||
Energia (mantieni) | |||||
Energia | Neutro | ***** | = | MCO | 0,00 |
Materiali (mantieni) | |||||
Materiali | Neutro | *** | = | CON | 0,73 |
Industriali (mantieni) | |||||
Beni strumentali | Neutro | *** | = | COR | 0,57 |
Servizi commerciali e professionali | Neutro | ** | = | MCA | 1,09 |
Trasporti | Interessante | ** | = | MCO | 0,77 |
Beni di consumo discrezionali (acquista) | |||||
Automobilistico | Interessante | ***** | + | MCO | 0,74 |
Beni di consumo durevoli | Interessante | *** | = | CON | 1,08 |
Servizi ai consumatori | Neutro | *** | = | CON | 0,52 |
Commercio al dettaglio | Interessante | *** | = | CON | 1,07 |
Beni di consumo di prima necessità (mantieni) | |||||
Cibo, bevande e tabacco (1) | Non interessante | * | = | MCA | 0,55 |
Prodotti personali, per la casa | Neutro | * | = | MCA | 1,02 |
Vendita cibo e beni prima necessità | Neutro | * | = | MCA | 0,99 |
Salute (mantieni) | |||||
Servizi e attrezzature per la salute | Interessante | * | = | MCA | 1,35 |
Farmaceutici e biotech. | Neutro | * | = | MCA | 1,02 |
Finanziari (mantieni) | |||||
Bancario | Neutro | **** | = | MCO | 0,30 |
Finanziari diversi | Neutro | *** | = | CON | 0,80 |
Assicurativi | Neutro | *** | = | MCO | 0,52 |
Informatica (acquista) | |||||
Semiconduttori | Interessante | *** | + | MCA | 1,70 |
Software e servizi | Neutro | ** | = | MCA | 1,57 |
Tecnologici (hardware) | Interessante | *** | + | COR | 1,47 |
Comunicazioni (mantieni) | |||||
Media e intrattenimento | Interessante | ** | = | CON | 0,94 |
Servizi telecom | Non interessante | * | = | COR | 0,14 |
Utility (mantieni) | |||||
Utility | Neutro | * | = | MCA | 0,75 |
Immobiliare (mantieni) | |||||
Immobiliare | Neutro | ** | = | CON | 0,60 |
Legenda:
VOL: volatilità; MOM: momentum; VAL: valutazione; SHA: indice di Sharpe; MCO: molto conveniente, CON: conveniente, COR: corretta, MCA: molto cara. La valutazione per il settore cibo e bevande calcolata solo in relazione alle società europee è pari a “neutro”. Sul nostro sito pubblichiamo la lista completa con i sottoindici relativi alle sole azioni nordamericane e europee prese separatamente.