Investire in infrastrutture?

Investire
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La guerra in Ucraina sta creando miliardi di dollari di danni. Quando finirà, tra le mille ferite del Paese ci saranno le infrastrutture distrutte. E questo si aggiunge ai piani di ammodernamento già pensati per l’Europa (il Pnrr) e gli Usa, di cui ti abbiamo già parlato. Le cifre che girano lasciano il tempo che trovano, ma l’idea che il settore sia necessario per il futuro è chiara. Vale ancora la pena investirci? Se guardi al grafico che confronta l’indice Msci all country world infrastructure con l’indice Msci all country world negli ultimi 20 anni, vedrai che fino al 2006/2007 si sono mossi in linea l’uno con l’altro, poi le infrastrutture hanno vissuto meglio il periodo della crisi subprime, ma a partire dai minimi di inizio 2009 l’indice mondiale ha preso la rincorsa e quello delle infrastrutture ha imboccato una strada di crescita più lenta. Fino a inizio 2020 le performance sono, però, comparabili: è da lì in poi che le strade divergono significativamente. Fino al 2020, in media, le variazioni mensili del settore infrastrutture sono +0,6% contro il +0,7% delle Borse mondiali, dal 2020 si scende a un +0,4% per le infrastrutture, ma si sale a +1,2% per le Borse mondiali. Che cosa è successo? Sono stati tempi buoni per i titoli tecnologici, che han guadagnato circa il 90% negli ultimi due anni e che oggi pesano non poco sugli indici mondiali, ma sono assenti dal settore infrastrutture in cui le utility (che in due anni han guadagnato la metà rispetto ai tecnologici) e le azioni industriali (siamo in guadagno di un 65% in due anni) fan da padrone. E per il futuro? Visto che da dicembre abbiamo cambiato la metodologia di valutazione dei settori (vedi n° 1441), abbiamo deciso di applicarla anche al caso delle infrastrutture. Ora, visto che utility e industriali e energetici (altro settore presente in un investimento in infrastrutture) hanno tutti un consiglio pari a mantieni, ci sono dei buoni motivi per un allineamento del consiglio anche nel settore infrastrutture.
INFRASTRUTTURE CONTRO LE BORSE: CHI VINCE?
L’andamento dell’indice Msci all country world infrastructure (dividendi inclusi, in grassetto, base 100) rispetto all’indice Msci all country world (linea sottile, dividendi inclusi) mostra che negli ultimi anni un investimento nelle Borse mondiali è stato molto più vantaggioso di un investimento in infrastrutture.
E il rischio? Abbiamo guardato i mesi in cui gli indici hanno guadagnato o perso più del 5%. Fino al 2020 sono il 18% per le infrastrutture e il 22% per la media delle Borse. Dal 2020 diventano rispettivamente il 22% e il 26%. Insomma se per le Borse nel complesso è salito il rischio ed è salito il rendimento, per il settore infrastrutture il rischio è salito ma non il rendimento.
E questo ragionamento vale tanto più oggi, dopo due anni in cui è venuta meno l’idea che investirci equivale a investire nelle Borse mondiali e dopo che l’annuncio di progetti infrastrutturali faraonici non ha spinto il settore in Borsa. Puoi, quindi, mantenere, ma non acquistare più sia iShares Global Infrastructure consigliato in Fondi Comuni 219 e nel n° 1399, sia Bnpp Ecpi global Esg Infrastructure consigliato nel n° 1399.
Cambiamenti nei consigli |
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iShares global infrastructure (32,35 euro; Isin IE00B1FZS467) Bnpp Easy global Esg infrastructure (72,69 euro; Isin LU1291109293) |
A ➜ M |
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YOUTUBE.COM/ALTROCONSUMO
Rispetto a un investimento nel solo settore infrastrutture, un investimento in azioni mondiali risulta molto più diversificato. Ma che cosa significa diversificare? Te ne parliamo in uno dei nostri video su Youtube: www.youtube.com/watch?v=bZSGsuwHJ-8.
iShares Global Infrastructure fu consigliato in Fondi Comuni 219 ad un prezzo di Borsa di 20,36 euro. Nel n° 1399 abbiamo indicato iShares Global Infrastructure e Bnpp Ecpi global Esg Infrastructure (allora quotavano 24,475 euro l’iShares e 60,19 euro il Bnpp).
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