Svizzera: meglio un franco forte dell'inflazione!

Bandiera
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Il franco svizzero ai massimi
In passato, la priorità della banca centrale era di avere una valuta non troppo cara per salvaguardare la competitività delle imprese svizzere. Il franco svizzero, moneta rifugio per eccellenza, tende infatti ad apprezzarsi quando le cose si mettono male sui mercati finanziari, come durante le crisi economiche e quelle del debito sovrano nell'eurozona, o durante eventi globali, come la pandemia.
Tuttavia, da un anno a questa parte, il franco svizzero si è apprezzato di ben il 13% rispetto all'euro e a luglio ha superato la parità con la nostra moneta, adesso “bastano” 0,95 franchi per acquistare 1 euro.
Davanti a una scelta: o franco forte o inflazione
La Banca centrale cercherebbe di frenare l’apprezzamento della sua valuta, se non ci fosse una minaccia ben peggiore per la sua economia: l’inflazione. La lotta all’aumento dei prezzi è infatti prioritaria. Una moneta forte rappresenta, in effetti, un’arma importante contro l'inflazione. Quando i prezzi salgono, il franco forte consente di attenuarne l'impatto negativo per le famiglie e le imprese perché le importazioni sono meno care. È quindi merito del franco forte se l'inflazione svizzera è stata circoscritta al 3,5% ad agosto, un livello ben al di sotto del 9,1% registrato nella zona euro.
Occhi puntati sulla banca centrale europea
Se la lotta all'inflazione è la sua priorità assoluta, è normale che la Banca centrale svizzera abbia aumentato i tassi di ufficiali. E il fatto che anche la Banca centrale europea abbia alzato i propri, e si appresti a farlo ulteriormente, le ha consentito di aumentare dello 0,75% i propri, sapendo che il differenziale di tassi tra la Svizzera e la zona euro non cambierà molto, almeno per ora. Tutto sta andando per il meglio per il Paese elvetico? Non proprio. Come molti altri Paesi europei, la Svizzera è preoccupata per l'approvvigionamento energetico di quest’inverno. Con i tassi di interesse in aumento nell'eurozona e il ritorno delle tensioni sui mercati obbligazionari europei, teme, inoltre, un eccessivo apprezzamento del franco che potrebbe minare la competitività all’estero dei beni svizzeri.
Una Borsa in cui è opportuno esser presenti
Ben diversificata e composta in gran parte da titoli poco sensibili ai cicli economici come i farmaceutici, la Borsa di Zurigo ci sembra preparata ad affrontare le sfide future, perciò le azioni svizzere restano presenti per il 5% in tutte e tre le nostre strategie. Puoi investirci acquistando l’Etf UBS MSCI Switzerland 20/35 UCITS ETF (CHF) A (23,71 euro, Isin LU0977261329) oppure il fondo AXA WF Switzerland Equity F CHF Cap (88,80 chf, euro, LU0087657408).
Per le obbligazioni svizzere il ragionamento è un po' più complicato. Con dei tassi di interesse ormai in territorio positivo, intorno all'1,3% su un titolo di Stato svizzero a 10 anni, e un’inflazione al 3,5%, la Svizzera offre dei tassi reali meno negativi rispetto a quelli della zona euro. Ma il franco svizzero, oggi sopravvalutato, rischia di tornare prima o poi a livelli più vicini all'equilibrio con l’euro, anche se non necessariamente nell'immediato a causa della situazione economica assai delicata nella zona euro. Tenendo conto di questo rischio a livello di cambio, preferiamo non inserire le obbligazioni svizzere in nessuna delle nostre strategie di portafoglio.Attendi, stiamo caricando il contenuto