A ottobre gli investitori si sono spaventati alla prospettiva di tassi sempre più alti negli Usa, ma questi timori si sono attenuati a novembre, a causa di un leggero calo delle pressioni inflazionistiche. Inoltre, i verbali dell'ultima riunione della Banca centrale Usa mostrano che è ora favorevole a un ritmo più lento di rialzo dei tassi. Tutto questo, insieme a un'attività economica che sta reggendo meglio del previsto sia negli Usa sia in Europa, ha riportato un po' di ottimismo nelle menti degli investitori. Pertanto, mentre ottobre aveva visto i mercati obbligazionari e azionari sotto forte pressione, entrambi hanno registrato un rimbalzo a novembre. Con un +3,2% (in euro, dividendi inclusi) le Borse mondiali hanno limato il rosso da inizio anno, portandolo a un -4,7%; è una perdita superiore a quella dei titoli di Stato mondiali che, pur salendo a novembre (+0,4%), restano in calo dell’8,5% da inizio anno. Sono tutti dati che andrebbero letti tenendo conto anche della diminuzione di potere d’acquisto dell’euro di quasi il 12% in un anno dovuta all’inflazione, ma nonostante molti mercati siano sotto i massimi sono dati che non paiono archiviare un annus horribilis (vedi tabella).
Nel n° 1479 ti abbiamo consigliato una scommessa su Wisdomtree Physical Silver (19,97 dollari Usa; Isin JE00B1VS3333) che investe in argento, perché il rapporto di prezzo oro/argento era pari a 1/87 contro una media storica di 1/69. Ora siamo poco sopra quota 1/75. Non è più il caso di fare ora la scommessa, ma se lo hai mantienilo. Tra la data del consiglio e il 30 novembre il prodotto ha guadagnato, in euro, circa il 7%.
LE CONSEGUENZE DELLE NUOVE PROSPETTIVE
Le prospettive più rosee degli ultimi mesi hanno abbassato l’avversione al rischio e portato rendimenti obbligazionari più bassi negli Usa, riducendo i differenziali dei tassi di interesse rispetto al resto del mondo e portando anche a un calo del dollaro, che è sceso del 4% sull’euro in un mese.BORSE | ||||||||
Borsa | Novembre | Nel 2022 | Borsa | Novembre | Nel 2022 | Borsa | Novembre | Nel 2022 |
Londra | +6,5% | -2,8% | Tokio | +5% | -9,6% | C. Messico | +1,4% | +18,7% |
Zurigo | +3,9% | -9,3% | Toronto | +2,1% | +2,4% | B. cinesi | +24,4% | -8,6% |
Stoccolma | +6,7% | -27% | New York | +1% | +5,9% | Seul | +10,7% | -16,2% |
Eurozona | +8,3% | -9,7% | Sidney | +7,2% | +4,7% | Jakarta | -4% | +9,8% |
TITOLI DI STATO E BOND | ||||||||
Bond | Novembre | Nel 2022 | Bond | Novembre | Nel 2022 | Bond | Novembre | Nel 2022 |
Brasile | -5,5% | +23,4% | Giappone | +2,1% | -9,5% | Usa | -2,1% | -3,4% |
Cina | -2,7% | +1,4% | Norvegia | +1,8% | -6,7% | Usa HY | -2,2% | -1,2% |
Eurozona | +1,8% | -15,4% | Svezia | +1,2% | -13,3% |
I dati nella tabella sono calcolati per le Borse su indici azionari rilevati da Datastream a dividendi reinvestiti e trasfromati in euro, oppure nel caso dei bond sono calcolati su panieri di titoli di Stato sempre creati da Datastream, con l’eccezione dei bond brasiliani e dei bond in dollari ad alto rendimento e della media dei titoli di Stato mondiali dove usiamo indici ICE BofA.
Questa è una buona notizia per il mondo in generale, perché contribuirà a ridurre le pressioni inflazionistiche in futuro. Pertanto il sospiro di sollievo è stato particolarmente forte al di fuori degli Stati Uniti. In questo contesto due mercati meritano una menzione speciale per performance molto buone o molto negative. Iniziamo con la Gran Bretagna. Gli asset britannici hanno goduto di un mese solido: dopo il tracollo provocato dall'ex primo ministro Liz Truss, l'arrivo al potere di Rishi Sunak, le sue misure pragmatiche e l'adozione dell'austerità hanno rassicurato gli investitori e Londra ne ha approfittato. Grandi perdenti sono stati, invece, gli asset brasiliani. In parte le vendite sono un effetto tecnico delle elezioni, una applicazione del detto buy on rumors, sell on news (compra quando senti delle voci e vendi quando arrivano le notizie vere e proprie), però da quando è salito al potere, Lula non ha rassicurato gli investitori. Le sue promesse elettorali dovrebbero costare molto alle casse dello Stato. La sua priorità è cercare di rimuovere il tetto del debito, aumentando la possibilità di un aumento della spesa che deve essere pagata con nuovo debito. Non è una misura che rassicura gli investitori, in particolare se si parla di un Paese emergente con un rapporto debito/Pil che era già vicino all'80% nel 2021. L'altra preoccupazione è per la squadra economica del partito di Lula. L'ultimo governo del partito laburista in Brasile (quello di Dilma Rousseff) è stato accompagnato da un forte aumento della spesa pubblica e del debito, quindi si teme che Lula possa andare nella stessa direzione. Per questo, se pure i nostri modelli continuano a suggerire l'acquisto di azioni brasiliane (certamente a livelli di prezzo che giustificherebbero un tale acquisto) farlo in questa fase sembra rischioso. Motivo per cui non le abbiamo inserite nei nostri portafogli.
I titoli brasiliani non sono gli unici che ci vengono suggeriti: in alcuni casi c’è la spinta a una maggiore esposizione al debito in euro, tra titoli di Stato e bond high yield, forme di investimento che, tuttavia, dovrebbero risentire nel ancora nel 2023 delle prospettive economiche incerte. Abbiamo, quindi, scelto di non assecondare neanche questo suggerimento.
Come già in precedenza, il modello suggerisce di vendere azioni canadesi e messicane, per investire in Brasile e Indonesia. Sebbene non ci dispiaccia l'idea dell'Indonesia, non siamo entusiasti di vendere titoli nordamericani: sia il Canada (vedi in Detto tra noi) sia il Messico dovrebbero continuare a godere dei frutti della loro vicinanza agli Usa e sfruttare la tendenza al richiamo in patria delle catene di approvvigionamento, favorita dal disaccoppiamento economico tra Stati Uniti e Cina. Ugualmente non siano favorevoli al suggerimento di vendere nel portafoglio Dinamico i titoli messicani e coreani, lasciando il posto a Turchia e Sudafrica. Dopo mesi di trend negativo, Seul ha voltato pagina e sembra a buon mercato. Sul Messico ci siamo espressi prima e, infine, come un mese fa fatichiamo a trovar buoni motivi per investire in Sudafrica e Turchia, visti i problemi di governance.
I NOSTRI PORTAFOGLI | ||
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Quanto devi dedicare alle azioni delle seguenti Borse | ||
Difensivo | 30% | 5% Giappone; 5% Gran Bretagna; 5% Svezia; 5% Svizzera; 5% Cina; 5% Usa. |
Equilibrato | 55% | 5% Giappone; 5% Gran Bretagna; 5% Svezia; 5% Svizzera; 5% Sud Corea; 5% Canada; 10% Cina; 5% Messico; 10% Usa. |
Dinamico | 75% | 10% Giappone; 5% Gran Bretagna; 5% Svezia; 5% Svizzera; 5% Sud Corea; 5% Canada; 10% Cina; 5% Messico; 15% Usa; 5% Australia; 5% Indonesia. |
Quanto devi dedicare alle obbligazioni | ||
Difensivo | 70% | 35% euro breve termine; 5% corone svedesi; 5% corone norvegesi; 10% yen giapponesi; 5% yuan cinesi; 5% dollari Usa breve termine, 5% real brasiliani. |
Equilibrato | 45% | 10% euro breve termine; 5% corone svedesi; 5% corone norvegesi; 10% yen giapponesi; 5% dollari Usa breve termine; 5% dollari Usa alto rendimento, 5% real brasiliani. |
Dinamico | 25% | 10% yen giapponesi; 5% dollari Usa a breve termine; 5% dollari Usa alto rendimento, 5% real brasiliani. |