Dicembre con un -6,7% (in euro e dividendi inclusi) ha portato il bilancio dell’anno a -11%. Anche i titoli di Stato mondiali hanno perso con un -2,9% (-11,1% nel 2022). Contributo non irrilevante viene dal rafforzamento della moneta unica per cui, tolta l’eccezione di quelli in yen (+2% a dicembre), i soldi investiti fuori dall’eurozona hanno spesso subìto il calo delle valute di riferimento (dollaro Usa: -3,5%, sterlina inglese: -2,6% corona svedese: -1,3%, corona norvegese: -2,3%). I risultati delle Borse presenti nei nostri portafogli sono, quindi, improntati al segno meno. Le meno malmesse sono le Piazze cinesi, con un -0,9% a dicembre nonostante il ritorno della pandemia. Le Piazze che han perso meno delle medie mondiali sono state Jakarta (-2-2%), Tokio (-2,7%), Eurozona (-3,3%), Zurigo (-3,6%), Londra (-3,7%), Stoccolma (-4%) e Sidney (-5,3%). Peggio della media han fatto Seul (-9,7%), Toronto (-8,2%) e New York (-9,3%). Sul fronte dei bond abbiamo il segno più dei titoli di Stato giapponesi (+1,2%) che hanno ripreso la loro funzione “salvadenaro” in momenti di Borse in calo. I titoli di Stato cinesi hanno limitato i danni a un -0,5%, mentre quelli norvegesi (-1,8%) e svedesi (-4,2%) hanno perso un po’ di più. Il rosso ha colpito anche i titoli di Stato Usa (-3,9%) e in euro (-4,3%), ma il fenomeno è stato meno intenso sulle scadenze brevi che consigliamo (-3,3% per bond in dollari, -1% per quelli in euro). Infine chiudiamo la nostra rassegna con il rosso dei titoli di Stato brasiliani (-2,3%) e dei bond in dollari ad alto rendimento (-4,3%).
EPPURE QUALCOSA SI MUOVE
Primo: con la riapertura dell'economia cinese dopo quasi tre anni di pandemia e l'Asia che potrebbe trarne profitto, vorremmo mantenere la nostra esposizione ai titoli cinesi e giapponesi, relativamente convenienti.
Secondo: gli Usa vivranno un 2023 difficile, ma sembrano destinati a riprendersi rapidamente e in una posizione privilegiata per il futuro.
Terzo, il fronte delle azioni europee. Quelle svizzere sembrano promettenti. Il mercato è difensivo, dominato da settori come beni di consumo di prima necessità, sanità e assicurazioni, e poi le prospettive macroeconomiche appaiono meno disastrose che altrove. Il Regno Unito e la Svezia hanno prospettive economiche molto più fosche, con recessioni previste da entrambe le banche centrali nel 2023. Però Londra gode del fatto che il suo mercato azionario è esposto ai materiali e ad altri settori difensivi. Molte delle società quotate a Londra hanno poi un'esposizione ai mercati globali. Pertanto, nel 2022 le azioni britanniche hanno registrato un andamento un po' meno negativo rispetto a quelle dell'Eurozona o degli Usa.
Resta la Svezia. Riteniamo che, a lungo termine, le azioni svedesi siano un buon investimento. Tuttavia, sono più volatili di tutte le altre azioni sopra menzionate ad eccezione della Cina. Inoltre, il prossimo anno sembra difficile. Il debito delle famiglie è uno dei più alti al mondo, dopo anni di boom immobiliare che ha fatto salire i prezzi. I tassi più alti (e la prevalenza dei tassi variabili nei mutui) hanno iniziato a spingere verso il basso i prezzi degli immobili e probabilmente lo faranno ancora per un po’ e questo potrebbe avere un impatto negativo sui bilanci delle famiglie. Inoltre, con l'industria europea alle prese con i prezzi alti dell'energia e l'aumento dei salari, la Svezia sembra più esposta di altre (è il 40% della sua Borsa) al settore industriale. Anche i titoli informatici (un altro 8% del suo mercato) sono assai sensibili agli alti tassi di interesse e quindi probabilmente avranno un 2023 difficile. Crediamo che a lungo termine il Paese abbia gli strumenti necessari per riprendersi e tornare una delle economie più competitive al mondo. Ma a breve i rischi sono elevati.
Per questi motivi, abbiamo scelto di vendere le azioni svedesi nella strategia Difensiva, mantenendo però un'esposizione nelle strategie Equilibrata e Dinamica. Cosa comprare al posto loro?
Le alternative a nostra disposizione sono bond in euro o bond Usa high yield. Per quelle in euro prevediamo turbolenze: con l'emissione di debito in una Europa destinata a volumi record di emissioni nel 2023, sembrano relativamente vulnerabili e, dato il contesto, faremmo fatica a giustificare l'aumento della loro quota nei nostri portafogli, nonostante i rendimenti più elevati. Gli high yield Usa, invece, hanno perso terreno recentemente sulla scia del calo del dollaro e offrono un rendimento elevato. E qui vale la pena di considerare che se è vero che gli Usa dovranno lottare per evitare una recessione dati i rialzi dei tassi della Fed, ci sono pochi dubbi sul fatto che se si verificasse, non sarebbe né profonda, né duratura. A parte l'inflazione e il rialzo dei tassi, l'economia Usa ha pochi problemi: c’è piena occupazione, i salari sono in forte aumento e i pagamenti della previdenza sociale alle famiglie dovrebbero aumentare dell'8,7% a gennaio, in linea con l'inflazione del 2022 e visto che la propensione a spendere il proprio reddito di chi beneficia di sussidi è superiore alla media, ne dovrebbe venire un gradito impulso all'economia. Per questo riteniamo che, al livello attuale, i titoli in dollari Usa ad alto rendimento offrano un modo interessante per aumentare la nostra esposizione alle obbligazioni (riducendo così il rischio complessivo) pur mantenendo un discreto livello di rendimento atteso. Pertanto, dopo averli acquistati nell'ambito della strategia Equilibrata e di quella Dinamica, estendiamo ora i nostri acquisti alla strategia Difensiva. Per investire in bond ad alto rendimento in dollari Usa puoi acquistare: AXA WF US Dynamic HY bonds A (137,16 euro; Isin LU1105449950) e iShares $ High Yield Corp Bond (89,09 euro; Isin IE00B4PY7Y77).
Sebbene elevata rispetto agli standard svizzeri, l'inflazione è solo del 3% a novembre. I tassi di interesse ufficiali si stanno avvicinando al picco, ma sono solo dell'1%. È improbabile che le condizioni del credito si deteriorino ulteriormente e le famiglie e le imprese svizzere continueranno a beneficiare di crediti a buon mercato per i loro progetti di investimento. Gli aumenti salariali dovrebbero essere moderati e, nel complesso, la competitività del Paese sembra destinata a migliorare. Investici con Ubs Etf Msci Switzerland 20/35 (23,88 franchi svizzeri; Isin LU0977261329) oppure con AXA WF Switzerland equities F (94,62 franchi svizzeri; Isin LU0087657408)
La scarsità di investimenti in materie prime ed energia, nonché i continui cambiamenti nei modelli di offerta, dovrebbero contribuire a mantenere alti i prezzi delle materie prime. Il mercato azionario di Londra ne trarrà vantaggio. Investici con iShares CoreFtse100 Ucits (7,25 sterline; Isin IE0005042456) o con Lyxor Ftse 100 Ucits (12 sterline; Isin LU1650492173).
I NOSTRI PORTAFOGLI (www.altroconsumo.it/investi/la-nostra-strategia) | ||
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Ecco quanto devi dedicare alle Borse e il dettaglio di quanto va alle azioni delle Borse dei Paesi indicati | ||
Difensivo | 25% | 5% ciascuna: Giappone, Gran Bretagna, Svizzera, Cina e Usa. |
Equilibrato | 55% | 10% ciascuna: Usa e Cina; 5% ciascuna: Giappone, Gran Bretagna, Svezia, Svizzera, Sud Corea, Canada e Messico. |
Dinamico | 75% | 15% Usa, 10% ciascuna: Giappone e Cina; 5% ciascuna: Gran Bretagna; Svezia; Svizzera; Sud Corea; Canada, Messico, Australia e Indonesia. |
Ecco quanto devi dedicare alle obbligazioni e a che tipo di obbligazioni scelte per valuta (in alcuni casi anche durata o rischio) | ||
Difensivo | 75% | 35% euro breve termine; 10% yen giapponesi; 5% ciascuno: corone svedesi, corone norvegesi, yuan cinesi, dollari Usa breve termine; real brasiliani, dollari Usa alto rendimento. |
Equilibrato | 45% | 10% ciascuno: euro breve termine e yen giapponesi; 5% ciascuno: corone svedesi, corone norvegesi, dollari Usa breve termine, dollari Usa alto rendimento, real brasiliani. |
Dinamico | 25% | 10% yen giapponesi; 5% ciascuno: dollari Usa a breve termine, dollari Usa alto rendimento, real brasiliani. |
LA NOSTRA VALUTAZIONE DEI SETTORI | |||||
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Settore di riferimento | Valutazione | VOL | MOM | VAL | SHA |
Energia (mantieni) | |||||
Energia | Interessante | ***** | + | MCO | 0,30 |
Materiali (mantieni) | |||||
Materiali | Neutro | *** | = | MCA | 0,43 |
Industriali (mantieni) | |||||
Beni strumentali | Neutro | *** | = | CON | 0,34 |
Servizi commerciali e professionali | Neutro | ** | = | MCA | 0,63 |
Trasporti | Interessante | ** | = | MCO | 0,36 |
Beni di consumo discrezionali (mantieni) | |||||
Automobilistico | Neutro | ***** | = | MCO | 0,13 |
Beni di consumo durevoli | Neutro | *** | = | CON | 0,44 |
Servizi ai consumatori | Neutro | *** | = | CON | 0,22 |
Commercio al dettaglio | Interessante | *** | = | MCO | 0,43 |
Beni di consumo di prima necessità (acquista) | |||||
Cibo, bevande e tabacco | Neutro | * | = | COR | 0,52 |
Prodotti personali, per la casa | Neutro | * | = | MCA | 0,63 |
Vendita cibo e beni prima necessità | Neutro | * | = | MCA | 0,67 |
Salute (acquista) | |||||
Servizi e attrezzature per la salute | Interessante | * | = | COR | 0,94 |
Farmaceutici e biotech | Neutro | * | = | MCA | 0,94 |
Finanziari (mantieni) | |||||
Bancario | Neutro | *** | = | MCO | 0,15 |
Finanziari diversi | Neutro | *** | = | COR | 0,43 |
Assicurativi | Interessante | ** | = | CON | 0,52 |
Informatica (mantieni) | |||||
Semiconduttori | Interessante | **** | = | COR | 0,66 |
Software e servizi | Neutro | *** | = | MCA | 0,68 |
Tecnologici (hardware) | Neutro | *** | = | MCA | 0,75 |
Comunicazioni (mantieni) | |||||
Media e intrattenimento | Non interessante | *** | - | COR | 0,24 |
Servizi telecom | Neutro | * | = | MCO | 0,14 |
Utility (mantieni) | |||||
Utility | Interessante | * | = | COR | 0,71 |
Immobiliare (mantieni) | |||||
Immobiliare | Non interessante | ** | - | COR | 0,18 |
NB: in grassetto i valori cambiati rispetto a un mse fa. Vol: volatilità. Mom.: momentum, è la tendenza che un settore ha mostrato negli ultimi mesi verso una buona o una cattiva performance. Val: valutazione. Sha: indice di Sharpe, indica la redditività marginale di un'attività ottenuta per unità di rischio. Maggiori dettagli su cosa sono e su come li utilizziamo li trovi sul nostro sito alla sezione www.altroconsumo.it/investi/fiscale-e-legale/metodologia. |
Non cambiano i consigli sugli investimenti settoriali
Per quanto riguarda gli elementi con cui valutiamo gli investimenti nei diversi settori azionari, ossia la volatilità, il momentum (la tendenza che un settore ha mostrato negli ultimi mesi verso una buona o una cattiva performance), la valutazione (se un settore ha multipli elevati o meno) e l’indice di Sharpe (indica la redditività marginale di un'attività ottenuta per unità di rischio), i cambiamenti a gennaio rispetto a dicembre sono molto pochi.
Il rischio delle azioni del settore auto è passato da **** a *****, il momentum delle azioni del settore telecomunicazioni è divenuto neutro da negativo che era, mentre gli assicurativi sono passati da molto convenienti a convenienti e gli immobiliari da molto cari a correttamente valutati. In tutti i casi l’indice di Sharpe è calato (salvo che per il settore utility dove è lievemente salito).
In questo contesto la nostra valutazione dei settori questo mese non cambia in nessun caso, quindi, non ti segnaliamo neppure nessun cambio di consiglio. Ti rimandiamo comunque alla sezione fondi e Etf del nostro sito (www.altroconsumo.it/investi/investire/fondi-e-etf/analisi) dove troverai la consueta tabella con la valutazione dei settori aggiornata a gennaio.