La Cina è un Paese che si è profondamente trasformato nel corso degli ultimi 20 anni e di pari passo con lo sviluppo della sua economia c’è stato anche lo sviluppo dei suoi mercati finanziari. In particolare, in Cina al momento sono tre le Borse principali: la prima è a Shanghai, la seconda a Shenzen, la terza a Hong Kong – da poco tempo ce n’è anche una a Pechino. Tradizionalmente il listino di Hong Kong è stato quello più accessibile agli investitori internazionali ed è qui che trovi quotati colossi della tecnologia come Tencent o il negozio online Alibaba – sono i due principali titoli del listino. A Shanghai e Shenzen sono, invece, tradizionalmente quotate società rilevanti in Cina, ma con una minore vocazione al mondo occidentale. I nomi delle principali società su questi listini sono meno noti, per esempio il principale titolo su Shanghai al momento è Kweichow Moutai, produttore e distributore di liquori, mentre il principale titolo di Shenzen è Contemporary Amperex Technology, che si occupa di batterie e sistemi di immagazzinamento di energia. Per ognuno dei listini esiste un indice che ne fotografa l’andamento– come accade, per esempio, per l’indice Ftse Mib di Milano che raccoglie i principali 40 titoli di Piazza Affari. Fondi e Etf offrono molti prodotti legati alle azioni cinesi, ma tre sono, di fondo, gli indici che tendono a seguire. Vediamoli.
Gli indici principali
Il primo è il Csi300, che raccoglie i 300 titoli principali quotati a Shanghai e Shenzen in termini di capitalizzazione e liquidità. L’indice è stato lanciato nel 2005 e viene ricalibrato ogni 6 mesi. Il settore più rappresentato è quello finanziario, con, a seguire, industriale, beni di consumo e tecnologia. Il secondo è l’indice Hang Seng che racchiude i principali titoli (circa 70) di Hong Kong, sia in termini di capitalizzazione, sia di liquidità. In questo caso a dominare sono i titoli del settore finanziario e di quello della tecnologia: insieme, rappresentano più del 60% dell’indice (rappresentano meno del 35%, invece, nel caso dell’indice Csi 300).
Le Borse cinesi dal 2012 ad oggi
La linea in grassetto rappresenta l’andamento dell’indice Msci China, quella sottile l’andamento dell’indice Hang Seng di Hong Kong, mentre quella di peso intermedio l’andamento dell’indice Csi 300 (Shanghai e Shenzen).
Il terzo è l’indice Msci China, che va a pescare un po’ su tutti i listini cinesi: ha in pancia oltre 700 azioni diverse e rappresentano l’85% della totalità delle azioni cinesi su cui si può investire. Il settore più rappresentato è quello dei beni di consumo, che pesa per circa il 30% di questo indice. Nel grafico riportiamo gli andamenti di questi indici nelle valute locali (renminbi per il primo e il terzo, dollaro di Hong Kong per il secondo) e tenendo conto dei dividendi pagati dalle azioni presenti nell’indice. Due le riflessioni. Primo: il bilancio migliore sul lungo periodo è quello del Csi300, ma il risultato è legato più che altro a quanto accaduto negli ultimi due anni – il minor peso del settore tecnologico ha aiutato. In passato, però, non sempre è stato così e tendenzialmente si tratta di un indice più ballerino degli altri. Secondo: l’indice Msci China e l’indice Hang Seng storicamente si son mossi in modo simile e questo non sorprende perché a lungo in passato i principali titoli cinesi sono stati quelli di Hong Kong. Recentemente, complice anche una maggiore facilità d’investimento sulle azioni di Shanghai e Shenzen da parte degli investitori internazionali, gli andamenti si sono un po’ separati e l’Msci China ha beneficiato del buon andamento di alcune azioni presenti all’interno dell’indice Csi300 (vedi 2020). L’indice Msci China sembra un buon compromesso per cogliere l’andamento delle azioni cinesi, con un rischio, legato alla volatilità, più contenuto. Per questo meglio scegliere fondi ed Etf che puntano su questo indice: il prodotto che consigliamo è l’Etf Hsbc Msci China (6,705 euro; Isin IE00B44T3H88), quotato a Milano.n
La differenza tra Cina e grande Cina
Su www.altroconsumo.it/investi/investire/fondi-e-etf ci sono diversi fondi/Etf azionari classificati come relativi alle azioni cinesi, ma ce ne sono anche alcuni relativi alle azioni della “grande Cina”. Che differenza c’è? Nella prima casistica rientrano le azioni quotate sui listini continentali cinesi (per esempio quelle nell’indice Csi300) e sul listino di Hong Kong – per esempio, in questa categoria trovi anche l’Etf Hsbc Msci China consigliato. Nei fondi “grande Cina” rientrano, invece, anche le azioni di Taiwan: per esempio, nel fondo Invesco Greater China Equity A (61,92 Usd, Isin LU0048816135; non acquistare) il titolo azionario più rilevante (all’ultima rilevazione disponibile) è proprio il colosso taiwanese dei semiconduttori TSMC. Per puntare sulle azioni cinesi, dunque, non consigliamo Etf e fondi dell’area “grande Cina” perché il listino di Taiwan ha sempre avuto caratteristiche diverse dai listini cinesi – oltre due terzi delle società sono del solo settore tecnologico –e, quindi, andamenti poco correlati – tra i listini cinesi e quelli di Hong Kong, invece, c’è più correlazione.