Come sono andati i tuoi fondi?

Strategia
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Come marzo, anche aprile è stato un mese difficile, con le Borse mondiali che hanno messo su lo 0,2% (in euro, dividendi inclusi). La situazione è stata positiva nel Vecchio continente con un +1,1% dell’eurozona, un +3,6% della Svizzera e un +3,4% della Borsa inglese, mentre Stoccolma segna un +1,4%. Risultati positivi sono venuti anche da Toronto (+1,1%), mentre registriamo un rosso per Usa (-0,4%), Australia (-0,9%) e Giappone (-0,9%). Hanno perso pure le Borse di Corea (-3,3%) e Cina (-4,7%), mentre abbiamo un risultato positivo dalla Borsa di Jakarta (+3%). Invariato il Messico.
Sul fronte delle obbligazioni osserviamo un calo dell’1,4% da parte dei titoli di Stato mondiali, che subiscono penalizzazioni praticamente ovunque: -0,9% quelli Usa (-1,6% il dollaro Usa sull’euro; -1,4% i soli titoli di Stato a 1-3 anni), -3,8% quelli giapponesi (interamente dovuto al cambio), -1,9% quelli cinesi, -4,3% quelli della Norvegia, -1,2% quelli della Svezia. Si salvano solo, in media, i titoli di Stato dell’eurozona (+0,1%) e quelli brasiliani (+1,1%). Per i bond ad alto rendimento abbiamo un dato positivo sul fronte euro (+0,5%) e uno negativo sul fronte dei dollari Usa (-0,7%). Il bilancio del primo quadrimestre del 2023 vede le Borse mondiali conservare un dato positivo pari al 4,9%, con le Borse in crescita più o meno marcata, salvo il mercato australiano (-0,4%). Sul fronte dei titoli di Stato mondiali il bilancio da inizio anno è -0,3%, con performance negative dai titoli di Stato svedesi (-0,9%), cinesi (-1,8%), giapponesi (-5,6%) e norvegesi (-10,2%).
I nostri portafogli e le prospettive dei mercati
Se marzo è stato caratterizzato da turbolenze nel settore bancario e dai timori di una nuova crisi finanziaria, l'azione decisa delle Autorità Usa e svizzere ha permesso di calmare gli animi. I mercati ora scommettono che le difficoltà nel settore bancario porteranno a una fine più rapida della fase di rialzo dei tassi e alcuni si spingono a credere che l’inversione della rotta avverrà prima di fine anno. Effettivamente, un certo numero di Banche centrali ha segnalato di essere vicina ai massimi, ma una cosa è smettere di aumentare i tassi di interesse e un'altra è iniziare a ridurli. Con l'inflazione di fondo ancora elevata, il ritorno a tassi di interesse più bassi potrebbe richiedere più tempo di quanto molti si aspettino. In Europa il carovita morde ancora e la Bce si sta concentrando sul rallentamento della domanda e sull'allentamento della tensione che incombe sui mercati del lavoro.L’abbandono dell'energia russa e l’impegno nella transizione energetica con alti standard ambientali non permetterà ai prezzi dell’energia di scendere.
Tuttavia, per il momento, i mercati provano un certo sollievo: le economie occidentali sembrano andare meglio del previsto, in gran parte grazie alle sovvenzioni pubbliche, e questo ha fatto sì che il mercato azionario non andasse troppo male. Le obbligazioni hanno avuto, invece, momenti difficili, da un lato perché i tassi sono leggermente aumentati nella maggior parte dei mercati, dall’altro perché la Bce è stata percepita come più lontana rispetto alle altre Banche centrali alla fine del ciclo di rialzo dei tassi.
Vediamo che cosa comporta questa situazione per i nostri portafogli.
Il Portafoglio bilanciato vede emergere le obbligazioni in sterline a spese delle azioni quotate a Londra, Seul o Città del Messico. Alla base di questo emergere dei bond britannici sta la debolezza della sterlina (-4,3% in un anno) che risulta sottovalutata di circa il 10%, fatto che si combina con tassi di interesse più alti nel Regno Unito rispetto all'Eurozona (3,8% contro 2,8%). È qualcosa che terremo d'occhio, ma al momento vale la pena sottolineare che è probabile che l'inflazione britannica sia più difficile da far rientrare rispetto a quella dell'Eurozona: il Regno Unito sta attraversando molti degli stessi problemi dell'UE, ma in più la Brexit ha interrotto le catene di approvvigionamento e ha spinto l’occupazione (e quindi le pressioni sui salari) ancor più che nel continente. Pertanto, l'inflazione nel Regno Unito dovrebbe impiegare più tempo per tornare alla normalità. Stiamo fuori dai bond inglesi e non cambiamo nulla in questo portafoglio.
Nel Portafoglio Dinamico le azioni coreane e messicane lascerebbero il posto a quelle brasiliane e sudafricane, mentre tornerebbero i bond in corone norvegesi. Del Sudafrica e di quanto sia malmessa la sua economia ti abbiamo parlato nello scorso numero. Per quanto riguarda la Turchia la situazione per ora non è rosea e, in attesa di sapere come andranno le elezioni del prossimo 14 maggio, preferiamo restare ancora fuori da questo mercato: una vittoria delle opposizioni potrebbe, infatti, rimescolare le carte con novità anche per la gestione dell’economia, tuttavia la situazione politica è così delicata che fare scommesse a scatola chiusa ci sembra azzardato (vedi a fianco). Per quanto riguarda i bond norvegesi, gran parte del loro interesse dipende, oltre che dall’opportunità di diversificazione, dall'andamento della valuta poiché il differenziale di rendimento tra bond in corone norvegesi (3,2%) e bond in euro (2,8%) è limitato. Sebbene non ci siano dubbi che la corona norvegese sia sottovalutata rispetto all'euro, questa situazione è il risultato di una scelta della Banca centrale: le Autorità di Oslo stanno vendendo corone norvegesi per indebolire la loro valuta. Anche se gli importi sono limitati, questi acquisti di valuta estera inviano un messaggio agli investitori: preferiamo, quindi, lasciare invariato anche questo portafoglio che risulta già sufficientemente diversificato.
Invariato anche il Portafoglio Difensivo, dove non ci sono state tendenze degne di nota che rappresentino grosse novità rispetto al passato.
LA SITUAZIONE DEI SETTORI
Sul nostro sito trovi la nostra valutazione dei settori aggiornata con gli ultimi dati disponibili di fine aprile. Qui ci limitiamo a dirti i principali cambiamenti di valutazione. Il giudizio sul settore Energia passa da “neutro” a “non interessante”, principalmente per il fatto che la sua valutazione è passata da “corretto” a “molto caro”. Per il momento non cambiamo il consiglio sul settore Energia che resta “mantieni”, ma teniamo d’occhio la situazione, qualora la valutazione dovesse restare confermata. Beni di consumo durevoli e Distribuzione di beni di consumo discrezionali e vendita al dettaglio passano entrambi da “interessante” a “neutro” e in questo confermano il consiglio generale sul settore Beni di consumo discrezionali (comprende auto, beni di consumo durevoli, servizi ai consumatori e distribuzione di beni di consumo discrezionali e vendita al dettaglio) che resta “mantieni”. Media e intrattenimento passano da “neutro” a “interessante”, ma anche qui il consiglio complessivo sul settore Comunicazioni di cui fanno parte insieme ai servizi telecom (giudizio neutro) non cambia e resta “mantieni”. Infine anche il passaggio da “non interessante” a “neutro” del settore Immobiliare conferma il nostro consiglio che è “mantieni”.
I NOSTRI PORTAFOGLI (li trovi anche su www.altroconsumo.it/investi/la-nostra-strategia) | ||
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Ecco quanto devi dedicare alle Borse e il dettaglio di quanto va alle azioni delle Borse dei Paesi indicati | ||
Difensivo | 25% | 5% ciascuna: Giappone, Gran Bretagna, Svizzera, Cina e Usa. |
Equilibrato | 55% | 10% ciascuna: Usa e Cina; 5% ciascuna: Giappone, Gran Bretagna, Svezia, Svizzera, Sud Corea, Canada e Messico. |
Dinamico | 75% | 15% Usa, 10% ciascuna: Giappone e Cina; 5% ciascuna: Gran Bretagna; Svezia; Svizzera; Sud Corea; Canada, Messico, Australia e Indonesia. |
Ecco quanto devi dedicare alle obbligazioni e a che tipo di obbligazioni scelte per valuta (in alcuni casi anche durata o rischio) | ||
Difensivo | 75% | 35% euro breve termine; 5% ciascuno: corone svedesi, corone norvegesi, yuan cinesi, dollari Usa breve termine; real brasiliani, dollari Usa alto rendimento, yen giapponesi e bond in euro ad alto rendimento. |
Equilibrato | 45% | 10% euro breve termine; 5% ciascuno: corone svedesi, corone norvegesi, dollari Usa breve termine, dollari Usa alto rendimento, real brasiliani, yen giapponesi e bond in euro ad alto rendimento. |
Dinamico | 25% | 5% ciascuno: dollari Usa a breve termine, dollari Usa alto rendimento, real brasiliani, yen giapponesi e bond in euro ad alto rendimento. |
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