PIR alternativi: cosa sono e come funzionano
Pir alternativi
Pir alternativi
I PIR alternativi sono una versione evoluta dei Piani Individuali di Risparmio, introdotta con il Decreto Rilancio del 2020. Nascono per ampliare le possibilità d’investimento dei risparmiatori e convogliare capitali anche verso imprese e strumenti meno tradizionali, come private equity, debito privato (private debt) o fondi chiusi, sostenendo così in modo più diretto l’economia reale.
Private equity: è l’investimento nel capitale di imprese non quotate in Borsa, spesso piccole o in crescita. Chi investe diventa socio dell’azienda e guadagna se l’impresa cresce o viene venduta con profitto.
Private debt: è un prestito concesso a imprese fuori dai circuiti bancari tradizionali. L’investitore, invece di comprare azioni, presta denaro all’azienda e riceve in cambio interessi periodici.
Rispetto ai PIR “classici”, i PIR alternativi offrono maggiore libertà e potenziale rendimento, ma richiedono anche una maggiore consapevolezza e tolleranza al rischio.
Si può investire fino a 300.000 euro all’anno, per un massimo di 1,5 milioni in cinque anni, mantenendo però il vincolo di detenzione di almeno cinque anni per conservare le agevolazioni fiscali. Il portafoglio deve restare per almeno due terzi dell’anno investito per il 70% in attività qualificate, ossia strumenti legati a imprese italiane o europee con una stabile presenza nel nostro Paese.
Il vantaggio fiscale resta invariato: se si rispettano tutte le regole, rendimenti e plusvalenze sono esenti da imposte. In più, questi piani permettono un livello di diversificazione maggiore, poiché includono strumenti che non seguono l’andamento dei mercati tradizionali. Tuttavia, gli investimenti in imprese non quotate o in strumenti illiquidi richiedono tempi lunghi, costi di gestione più alti e un’accurata verifica dei requisiti.
Per i PIR alternativi “fai da te” — cioè costruiti direttamente dal risparmiatore con l’aiuto di un consulente o di una società fiduciaria — la normativa impone controlli rigorosi sul rispetto dei vincoli fiscali e sulla composizione del portafoglio.
In sintesi, i PIR alternativi rappresentano una forma d’investimento più sofisticata e a lungo termine, pensata per chi vuole combinare vantaggi fiscali e sostegno concreto all’economia produttiva italiana, accettando però un livello di rischio e complessità maggiore rispetto ai PIR tradizionali.
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