I primi 2/3 del 2023 sono filati lisci…

I due terzi dell'anno sono oramai passati
I due terzi dell'anno sono oramai passati
Il 2023 al momento non sembra aver gravato troppo sui mercati mondiali, che hanno messo su l’11,8% (in euro, dividendi inclusi) nonostante un’estate debole (+1,5%). È un rialzo che bilancia il calo dei titoli di Stato mondiali (-1,9%), che in estate hanno avuto una discesa dello 0,5%, peraltro compensata dai risultati dei bond ad alto rendimento in euro e in dollari Usa (+1,4% e +2,2%). In tabella trovi il dettaglio delle poste dei nostri portafogli.
In questo contesto, i nostri modelli di valutazione ci hanno suggerito per il portafoglio Equilibrato di vendere le azioni messicane e coreane a favore di bond canadesi e azioni indonesiane. Nessuna di queste scelte è sbagliata: i bond canadesi possono essere interessanti se si decide di dare più spazio ai bond e le azioni indonesiane sono espressione di una delle potenze nei materiali legati alla transizione energetica (nichel e cobalto soprattutto) e che ne sta sviluppando la filiera produttiva. Tuttavia, la crescita messicana resta interessante e riteniamo che la Corea sia ben posizionata per trarre vantaggio dalla transizione energetica. Crediamo che non ci siano scelte sbagliate. Sia i mercati in cui siamo presenti, sia quelli suggeriti dal modello potrebbero avere una buona performance. Ma probabilmente vale la pena aspettare ancora un po’ prima di cambiare.
Nel portafoglio Dinamico i calcoli mostrano che le azioni messicane e svizzere dovrebbero lasciare il posto a bond norvegesi e azioni brasiliane. Messico e Brasile al momento sono mercati con dinamiche simili e sarebbe solo il passaggio da una buona storia a un’altra. Abbiamo espresso i nostri dubbi sui bond norvegesi qui sopra. Per questo non cambiamo neppure questo portafoglio. Per il portafoglio Difensivo i calcoli suggeriscono di vendere azioni svizzere per aumentare i bond in euro. Vista la forza del franco svizzero, la vendita di Zurigo è un tema che si riproporrà in futuro, ma ci pare prematuro separarci da questa forma di diversificazione in una Borsa meno rischiosa di altre. Anche qui confermiamo la nostra strategia.
Mercato |
A luglio e agosto |
Da inizio anno |
Mercato |
A luglio e agosto |
Da inizio anno |
Azioni |
|||||
Inglesi |
-0,2% |
+5,4% |
Giapponesi |
+2% |
+10,9% |
Svizzere |
+1% |
+9,1% |
Messicane |
+1,3% |
+22,8% |
Svedesi |
-4,7% |
invariate |
Cinesi |
-0,9% |
-1,8% |
Canadesi |
-0,7% |
+5,3% |
Coreane |
+1,1% |
+11,9% |
Usa |
+2,2% |
+16,8% |
Indonesiane |
+2,7% |
+2,8% |
Australiane |
+0,1% |
+1% |
Mondiali |
+1,5% |
+11,8% |
Titoli di Stato |
|||||
Cinesi |
+0,8% |
-3,3% |
Americani |
invariati |
-0,6% |
Norvegesi |
+1,4% |
-10,3% |
Eurozona |
+0,3% |
+2,2% |
Giapponesi |
-1,1% |
-10,9% |
Brasiliani |
-0,6% |
+18,6% |
Svedesi |
-1,1% |
-6,8% |
Mondiali |
-0,5% |
-1,9% |
Obbligazioni ad alto rendimento |
|||||
In euro |
+1,4% |
+5,8% |
In dollari Usa |
+2,2% |
+5,4% |
La calda estate delle due corone (svedese e norvegese)
Da inizio 2023, la corona svedese è calata molto sull’euro (-6,4%). Dopo un rimbalzo inaspettato a luglio, il suo valore è nuovamente sceso in agosto (-0,8% nel bimestre estivo). Ciò è dovuto alla situazione difficile in Svezia. Negli ultimi sei trimestri, il Pil svedese ha registrato una brusca contrazione tre volte. È, quindi, nuovamente sceso dello 0,8% nel periodo aprile-giugno 2023. Molto indebitati, gli svedesi sono colpiti dall'aumento dei tassi e riducono i consumi. In forte espansione negli ultimi anni, anche il settore immobiliare è stato devastato dall’aumento del costo del denaro. La debolezza della domanda interna non impedisce che le pressioni inflazionistiche restino forti, con un'inflazione sopra il 9%. Ciò si spiega con il deprezzamento della valuta, che aumenta il prezzo delle importazioni. Il calo del 14,2% in due anni contribuisce a rendere la corona svedese sottovalutata rispetto all’euro, pertanto i bond svedesi restano nei nostri portafogli difensivo ed equilibrato con una quota del 5% attraverso Nordea 1 swedish short term BP (Isin LU0173785626 e LU0064321663). Inoltre, continua a essere presente nei nostri Portafogli anche la Borsa svedese (-4,7% questa estate, invariata da inizio anno) in cui puoi investire con iShares Omx Stockholm cap (Isin IE00BD3RYZ16) quotato sul circuito Xetra; se non puoi acquistarlo sullo Xetra puoi ricorrere, in seconda battuta ad Amundi Msci Nordic (Isin LU1681044647), quotato a Milano che investe, però, su tutte le Borse nordiche e quindi è una seconda scelta.
Per quanto riguarda la corona norvegese, considerata l’importanza del settore energetico nell’economia, il suo valore è strettamente legato al prezzo del petrolio. Il forte calo del prezzo del petrolio dopo i picchi raggiunti nella primavera del 2022 ha, quindi, causato meccanicamente la caduta della corona. A luglio la ripresa è avvenuta parallelamente al forte rimbalzo del barile, ma ad agosto si è nuovamente deprezzato rispetto all’euro con un bilancio di +1,2% nel bimestre estivo (siamo a -8,9% da inizio anno). Il prezzo del petrolio, tuttavia, è rimasto su una tendenza al rialzo lo scorso mese, ma il futuro è incerto a causa del rallentamento dell'economia globale. Né va meglio al Pil norvegese: stagnante nel 2° trimestre, dopo un magro aumento dello 0,3% nei primi tre mesi dell’anno e una contrazione alla fine del 2022. Anche qui l’effetto di questi cali è una corona sottovalutata rispetto all’euro, e quindi i bond norvegesi conservano un piccolo spazio nei nostri portafogli Difensivo ed Equilibrato attraverso Nordea 1 norwegian bond BP (Isin LU0173781559).
Turchia e Sud Africa: non fatevi illusioni
Dopo i minimi del 18 luglio, la lira turca è salita, grazie alla nuova politica della Banca centrale (da fine giugno i tassi ufficiali son saliti dall'8,5% al 25% e sono stati annunciati altri aumenti per sostenere la valuta e frenare l'inflazione, ufficialmente al 47,8%). Ci vorrà tempo e una politica monetaria restrittiva duratura per contenere le pressioni inflazionistiche e rassicurare gli investitori, ma la recente ripresa è fragile e potrebbe non resistere a nuove ingerenze politiche del governo sulla Banca centrale. Non fatevi allettare dal balzo estivo della Borsa. Il Paese è pericoloso per investirci.
Con un calo del 4,6%, il rand sudafricano ha avuto in agosto la peggiore performance sull’euro tra le principali valute del mondo, mentre a luglio, al contrario, aveva registrato un apprezzamento. Questi alti e bassi testimoniano l'alta volatilità dei mercati finanziari sudafricani. Ciò si spiega con l’importanza degli hedge fund esteri nella finanza del Paese e con la grande incertezza politica ed economica che lo caratterizza. Nel complesso, a causa della corruzione diffusa e di un’economia in declino per la carenza di energia elettrica, il Sudafrica è stato trascurato dagli investitori. Anche qui il consiglio è di non investirci.
Da questa settimana in tabella trovi Lyxor Portfolio Defensive Strategy (113,91 euro; Isin DE000ETF7029), quotato sul mercato tedesco Xetra, che investe in azioni, reddito fisso e materie prime attraverso degli Etf. In particolare, 50% è investito in bond e depositi in euro, il 40% è investito in azioni, mentre il 10% è investito in Etc sull'oro. È una strategia bilanciata con una prevalenza di bond e una diversificazione difensiva sull’oro. Come puoi vedere dalle tabelle, se confrontato con prodotti bilanciati ha un punteggio positivo. È una scelta possibile per chi ha solo una piccola somma da investire e desidera crearsi un portafoglio diversificato in bond e azioni. Resta fermo che il nostro consiglio è di seguire i nostri portafogli diversificati.
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