Venti contrari in Indonesia?

Fondi & Etf
Fondi & Etf
La debolezza del PIL indonesiano si spiega con la riduzione della spesa pubblica, con un rallentamento degli investimenti e con delle esportazioni meno dinamiche. La guerra commerciale del Presidente americano ha generato incertezza e così le imprese non solo sospendono i progetti di sviluppo ma riducono anche gli investimenti già programmati.
Tuttavia, i mercati finanziari indonesiani patiscono anche per ragioni interne al Paese. Ci si aspettava che il nuovo presidente proseguisse le politiche attuate con successo negli ultimi dieci anni dal suo predecessore, invece, una volta assunto l’incarico nell'ottobre scorso, ha preso un’altra direzione. Per favorire l'attività economica, intende sostenere i consumi delle famiglie più svantaggiate attraverso una politica sociale espansionistica. Ma gli aiuti alimentari per milioni di famiglie, l'alleggerimento delle bollette elettriche o anche solo la riduzione dei costi di trasporto saranno costosi per le finanze dello Stato. E poiché l'Indonesia ha una regola fiscale d'oro che limita il deficit pubblico (le uscite statali che superano le entrate) al 3% del PIL, altre voci di spesa dovranno essere tagliate. Non per nulla il ministero dei Lavori Pubblici ha visto il suo bilancio ridotto del 66% e ciò ritarderà i numerosi progetti per la realizzazione di infrastrutture essenziali, in particolare nei trasporti, e quindi lo sviluppo economico del Paese.
Investimenti per lo sviluppo
Secondo gli ultimi dati pubblicati dalla Banca Mondiale, l'Indonesia si classifica solo al 59° posto su 139 Paesi, per lo sviluppo della sua rete logistica, molto indietro rispetto a Paesi come Thailandia e Vietnam, che cercano di crescere attraverso l'industria e la loro integrazione nei flussi del commercio internazionali.
Un tasso di investimento combinato, pubblico e privato, pari al 40% del PIL (rispetto a poco più del 30% attuale) farebbe crescere il PIL indonesiano del 7%, rispetto al 5% dell'ultimo decennio (esclusa la pandemia).
La politica promossa dal nuovo Presidente sta, invece, prendendo la direzione opposta, riducendo gli investimenti pubblici.
Resta interessante sul lungo termine
Con oltre 280 milioni di abitanti, l'Indonesia è il quarto Paese più popoloso al mondo e con una popolazione giovane: nei prossimi anni molti indonesiani continueranno a spostarsi dalle aree rurali ai centri urbani per cercare lavori più remunerativi, contribuendo allo sviluppo e alla crescita delle città del Paese. L'Indonesia è anche la patria del nichel e di altri minerali essenziali per la transizione energetica di cui costituisce una fonte di approvvigionamento alternativa alla Cina. Inoltre, il contenimento del deficit, pur limitando la capacità di investimento pubblico, fa sì che il debito pubblico (la somma dei deficit pubblici del passato) sia al 40% del PIL, uno dei livelli più bassi della regione: ciò consente di poter fronteggiare un’eventuale crisi finanziaria, anche perché la Banca centrale indonesiana, che è indipendente, monitora la situazione.
Qundi, l’attuale politica sociale del nuovo presidente ritarda sì il miglioramento delle infrastrutture, ma non mette in discussione il potenziale economico del Paese. In una prospettiva di lungo termine, le azioni indonesiane restano perciò interessanti. Data la loro elevata volatilità, non trovano posto nella nostra strategia difensiva: la Borsa di Jakarta è perciò presente, per il 5%, solo nella strategia equilibrata e dinamica. Puoi investire in questo mercato acquistando l’Etf Amundi Msci Indonesia (106,81 euro; Isin LU1900065811).Attendi, stiamo caricando il contenuto