Come scegliere il PIR giusto

Guida ai Pir
Guida ai Pir
La scelta del PIR più adatto non dovrebbe basarsi soltanto sul “nome del prodotto” o sulla banca che lo propone, ma soprattutto sul profilo di rischio del risparmiatore. Capire il proprio profilo significa riflettere su alcuni aspetti: la tolleranza alle oscillazioni dei mercati, l’orizzonte temporale con cui si vuole investire e la disponibilità (o meno) a vincolare una parte dei propri risparmi per diversi anni.
Il profilo prudente
Chi rientra in questa categoria tende a privilegiare la sicurezza alla ricerca di rendimenti elevati. Si tratta di persone che magari hanno già impegni economici fissi, non vogliono correre troppi rischi e preferiscono la stabilità.
Per questo tipo di investitore possono essere indicati PIR a prevalenza obbligazionaria, cioè quelli che investono in titoli di Stato, obbligazioni societarie o strumenti a reddito fisso emessi da imprese italiane. I rendimenti potenziali sono più contenuti, ma anche le oscillazioni sono generalmente più ridotte rispetto ai PIR con forte componente azionaria.
Il profilo bilanciato
Chi sceglie un approccio bilanciato è disposto a sopportare qualche oscillazione pur di avere una prospettiva di rendimento più interessante. È il classico risparmiatore “medio”, che non vuole rischiare troppo, ma nemmeno rinunciare alla possibilità di far crescere i propri risparmi nel tempo.
Per questo profilo risultano più adatti i PIR bilanciati, che mescolano obbligazioni e azioni. La parte azionaria espone al rischio di mercato, ma offre anche la possibilità di guadagni maggiori, mentre la componente obbligazionaria bilancia le oscillazioni.
Il profilo dinamico
Il profilo dinamico è quello di chi accetta la volatilità e non si spaventa davanti alle oscillazioni dei mercati. Generalmente si tratta di persone con un orizzonte temporale lungo, risorse economiche non vincolate a bisogni immediati e una buona propensione al rischio.
In questo caso, i prodotti più indicati sono i PIR azionari, che investono una quota significativa in titoli di imprese italiane quotate e non quotate. Qui i rendimenti potenziali possono essere più elevati, ma anche le perdite temporanee fanno parte del gioco.
PIR ordinari o PIR alternativi?
Un ulteriore elemento da considerare riguarda la distinzione tra PIR ordinari e PIR alternativi.
Conclusione: partire da sé stessi
La scelta del PIR giusto non è mai universale. Non esiste un prodotto valido “per tutti”, perché la convenienza dipende dalla situazione personale. Prima di sottoscrivere è utile chiedersi: quanto sono disposto a rischiare?, per quanti anni posso tenere vincolati i miei risparmi?, quanto è importante per me la stabilità del capitale?
Chi risponde privilegiando la sicurezza guarderà a PIR più prudenti; chi punta a un equilibrio troverà nei bilanciati una via di mezzo; chi invece sogna rendimenti più ambiziosi, sapendo accettare il rischio, troverà nei PIR dinamici uno strumento interessante.
Profilo | Caratteristiche dell’investitore | PIR più adatto | Vantaggi | Svantaggi |
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Prudente | Privilegia la sicurezza, poca tolleranza alle perdite, orizzonte di medio termine. | PIR obbligazionari (prevalenza titoli di Stato e obbligazioni italiane). | Stabilità, oscillazioni ridotte, rischio contenuto. | Rendimenti potenziali bassi, crescita limitata del capitale. |
Bilanciato | Cerca equilibrio tra rischio e rendimento, accetta moderate oscillazioni, orizzonte medio-lungo. | PIR bilanciati (mix di azioni e obbligazioni). | Buon compromesso tra sicurezza e crescita, diversificazione interna. | Rischio medio, possibili perdite temporanee. |
Dinamico | Alta tolleranza al rischio, orizzonte lungo, non necessita liquidità immediata. | PIR azionari (quota significativa in azioni di imprese italiane). | Rendimenti potenzialmente elevati, sostegno diretto all’economia reale. | Maggiore volatilità, possibili perdite anche rilevanti. |
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