Il Giubileo a Roma farà salire i prezzi degli immobili? È la domanda che ci siamo posti nell’autunno scorso. In attesa di conoscere cosa ci dirà l’Istat circa l’andamento medio dei prezzi della casa a Roma nel 1° trimestre di quest’anno (i dati usciranno il prossimo 20 giugno) facciamo il punto sulle informazioni disponibili, con una premessa: il giubileo è iniziato lo scorso 24 dicembre e si protrarrà fino a fine anno, ma, ovviamente, eventuali aumenti di prezzo degli immobili in vista dell’evento avrebbero dovuto anticiparlo anziché seguirlo.
Vediamo com’è andata sulla base dei dati Istat del quarto trimestre del 2024: rispetto all’ultimo trimestre del 2022 i prezzi delle case a Roma sono saliti del 5% mediando tra un 10% delle case nuove e un 4% delle case esistenti. Tanto? Poco? In Italia la crescita è stata del 6%, con un +19% per le case nuove e un +4% per quelle esistenti. A Milano il balzo è stato pure più marcato: +8% la media, +9% le case nuove e +8% le case esistenti. Insomma, non ci paiono dei dati eclatanti. Per un dettaglio delle zone è sempre possibile consultare la banca dati immobiliari dell’agenzia delle entrate (www1.agenziaentrate.gov.it/servizi/Consultazione/ricerca.htm). A mero titolo di esempio abbiamo incrementi anche forti in alcune aree come quella B1 (Testaccio, Piazza S. Maria liberatrice) in cui i prezzi sono saliti del 16%/17%, o come in zona B29 (Viminale, Via Torino) dove le abitazioni signorili hanno guadagnato anche il 10%, e poi abbiamo zone in cui i prezzi si sono mossi meno, come in zona C1 (Parioli, Piazza Euclide) dove la crescita dei prezzi per le abitazioni civili si attesta a un +2% per quelli più bassi al metro quadro e sale al +7% per quelli più alti, o in zona periferica D14 (Centocelle, Piazza dei Mirti) dove le abitazioni di tipo economico sono rimaste stabili e quelle civili han guadagnato un 2%.Non è andata bene in zona B14 (Trastevere, via della Lungara) dove ci sono stati cali del 6%/7% per i prezzi delle abitazioni civili e un calo simile pure per quelle signorili.
Questi dati, lo ricordiamo, sono fermi ad alcuni mesi fa, ma anche se non vanno in direzione opposta all’ottimismo di molti titoli dei giornali sulla rinascita di Roma grazie al Giubileo (e in ottica del Giubileo straordinario del 2033), sembrano comunque un po’ contrastare l’ottimismo dei titoloni che si leggono in giro circa il mercato immobiliare romano.
Sono, quelle di questi titoli entusiasti, dinamiche plausibili, ma qui ci limitiamo a far notare che la capacità di spesa in abitazioni resta comunque legata al reddito medio delle famiglie oltre che alla situazione dei tassi d’interesse. Se i recenti tagli dei tassi da parte della Bce sono una buona notizia in tal senso, il reddito delle famiglie sembra non stare al passo. In una recente pubblicazione dell’Istat uscita lo scorso 26 marzo in cui si parla del reddito degli italiani nel biennio 2023-24 si legge: “Nel 2023, il reddito annuale medio delle famiglie (37.511 euro) aumenta in termini nominali (+4,2%) e si riduce in termini reali (-1,6%).” Segno che la ricchezza stenta a crescere. E questo ha tra l’altro causato col passare degli anni un incremento del costo della casa e della sua gestione in termini relativi: se nel 2010 il paniere Istat la voce Abitazione, acqua, energia elettrica e combustibili pesava per il 9,6%, quindici anni dopo questo peso è salito intorno al 12%, con una crescita di circa il 20%.
La morale è che in attesa dei dati aggiornati che usciranno tra poco restiamo prudenti sull’investimento nel mattone che va valutato caso per caso, tenendo conto delle condizioni specifiche del luogo in cui si vuole acquistare casa e senza farsi prendere troppo dall’entusiasmo di fronte a trend epocali. E questo vale anche a Roma nell’anno del giubileo.