L'oro vicino a nuovi massimi

Il taglio dei tassi Usa che sembra farsi sempre più deciso e l'oro ne approfitta.
Il taglio dei tassi Usa che sembra farsi sempre più deciso e l'oro ne approfitta.
Il prezzo dell’oro è salito a quota 2.581,5 dollari per oncia troy (al 18/9) e per qualche giorno intorno alla metà di settembre è sembrato puntare dritto verso la soglia dei 2.600 dollari partendo da quota 2.500. Attenzione: 2.600 poiché è cifra tonda può sembravi una soglia psicologica, ma va relativizzata: arrivare a 2.600 da 2.500 è comunque una crescita del 4%. Man mano che l’oro sale se fissiamo le soglie psicologiche di 100 dollari in 100 dollari, basta una variazione sempre più piccola per superarle.
Al di là dell’effetto che fa, è comunque chiaro che l’oro beneficia oggi di alcuni fattori. Il primo è il taglio dei tassi Usa che sembra farsi sempre più deciso. Ricordiamo (vedi qui per un approfondimento) che rendimenti obbligazionari Usa meno alti vuol dire meno concorrenza per l’improduttivo oro. Più la Fed sarà aggressiva col taglio dei tassi, più l’oro ne beneficerà. Il secondo fattore è che c’è stata ad un tratto un’ondata di pessimismo sull’economia. Se le Borse poi si sono riprese, comunque il bene rifugio oro ha potuto luccicare.
Secondo noi l’oro vive un momento positivo, e tale dovrebbe restare in questa fase di tassi calanti, ma, attenzione, visto che è salito di circa un quarto del suo valore da inizio anno, non possiamo escludere che ci possano essere cali e troviamo meno probabile che in passato che arrivino soddisfazioni come quelle che ha regalato da gennaio ad oggi. Insomma, il passato non è detto che si ripeta. Con questa consapevolezza in mente, Invesco physical gold (223,21 euro al 17/9; Isin IE00B579F325) resta da acquistare in ottica di diversificazione extra portafoglio per una quota pari al massimo al 5% dei vostri averi. Se già ne avete a sufficienza, limitatevi a mantenerlo.
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