L’intelligenza artificiale rimette le ali al nucleare?

Secondo l’Electric Power Research Institute ora del 2030 i Data center consumeranno tra il 4,6% e il 9,1% dell’elettricità prodotta negli Usa.
Secondo l’Electric Power Research Institute ora del 2030 i Data center consumeranno tra il 4,6% e il 9,1% dell’elettricità prodotta negli Usa.
L’intelligenza artificiale, a differenza di molte altre novità tecnologiche di moda negli ultimi anni e poi dimenticate (o quasi), sembra destinata a dominare le scene per diversi anni, vista la vastità delle sue applicazioni. Ma Intelligenza artificiale vuol dire anche Data center (cioè quei luoghi in cui stanno le apparecchiature hardware) e i Data center consumano molta energia. Secondo l’Electric Power Research Institute (organizzazione Usa indipendente) ora del 2030 i Data center consumeranno tra il 4,6% e il 9,1% dell’elettricità prodotta negli Usa (oggi siamo al 4%, la ricerca la trovi qui: www.epri.com/research/products/3002028905).
Per avere una idea: nel 2023 (fonte IEA; www.iea.org) l’Italia ha prodotto 264.273 GWh di elettricità, gli Usa ne hanno prodotti 4.439.413: un 4% vuol dire che già ora negli Usa i Data center consumano i 2/3 di quanto prodotto in Italia. È una quantità enorme di energia che sarà sempre più necessaria per far viaggiare il futuro. In un mondo che si arrovella su emissioni zero, è normale che il nucleare torni di moda. Abbiamo detto dell’accordo tra Alphabet (162,78 dollari Usa al 23/10; Isin US02079K3059; mantieni) e Kairos Power, ma anche Microsoft (424,60 dollari Usa al 23/19; US5949181045; acquista) e Amazon (184,71 dollari Usa; US02079K3059; acquista) sono interessati al nucleare.
La tecnologia su cui tutti sembrano voler puntare, in realtà non è ancora pronta. Non stiamo parlando della mitica fusione nucleare, ma della solita fissione con cui costruiamo centrali da diversi decenni, di cui, però, si cerca una versione più evoluta. Nel dettaglio si parla di Small Modular Reactors (SMR), piccoli reattori nucleari modulari. Cosa significa? Primo, che la potenza di questi reattori è relativamente limitata (fino a massimo poche centinaia di MW di potenza anziché 1000/1500 dei soliti reattori). Secondo, vuol dire che parte della loro costruzione dovrebbe avvenire in fabbrica e poi saranno montati in loco, anziché essere costruiti da zero. Il vantaggio, rispetto ai reattori tradizionali, è nell’abbattimento di tempi e costi. L’unico problema è che saranno operativi nel 2030. Quindi non siamo pronti.
Il settore nucleare è di nuovo di moda: inserito anche in Europa tra le fonti elettriche che potranno aiutarci ad abbattere le emissioni, sembra aver superato i timori suscitati dai grossi incidenti di Three Mile Island (1979), Černobyl' (1986) e Fukushima Dai-ichi (2011) che ne hanno a lungo minato la popolarità. Le notizie citate in questo articolo stanno probabilmente contribuendo a alzare il prezzo del prodotto che ti consigliamo per investire nel nucleare. VanEck Uranium and Nuclear Technologies (32,455 euro al 23/10; Isin IE000M7V94E1) che dal 12 settembre ha messo su circa il 30%. Secondo noi perché le tecnologie su cui si intende puntare maturino occorreranno ulteriori investimenti. Il che è comunque un rischio (quanti soldi occorrerà investire per avere delle mini centrali a basso costo?) ma è giustificato dalla fame di energia che non complichi il problema delle emissioni e che sia disponibile anche di notte e quando non tira un alito di vento. Viste queste prospettive la scommessa per il lungo periodo ci sta ancora, magari, appunto, diversificando il più possibile, in modo da evitare di puntare tutto su singoli titoli.
Non dimentichiamo comunque i data center |
Ti ricordiamo che siamo già posizionati con una scommessa sul settore dell’intelligenza artificiale con Wisdomtree artificial intelligence (59,01 euro al 23/10; Isin IE00BDVPNG13) e che puoi tentare anche una piccola scommessa su Invesco Technology S&P US Sel Sector (626,12 euro al 23/10; Isin IE00B3VSSL01) per il lungo periodo sul fatto che tra microchip e intelligenza artificiale questo settore resti centrale al di là degli alti e bassi che potrà subire nei prossimi anni, quando sarà calata l’euforia attuale. Vedi qui per i dettagli. |
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