News Materie prime

Non è tutto oro ciò che luccica

Oro

Oro

Data di pubblicazione 20 dicembre 2019
Tempo di lettura: ##TIME## minuti

condividi questo articolo

Oro

Oro

Se compri lingotti o monete d'oro, come fai ad essere sicuro che non ti imbroglino? Leggi qui.

In linea di principio sei costretto ad andare in fiducia. Il sistema non potrà mai offrirti una assoluta sicurezza rispetto a possibili truffe, ma solo una ragionevole affidabilità di fondo. Da un lato hai l’iscrizione all’albo dei venditori di oro che ti garantisce sul piano meramente formale (vedi a lato) che chi ti vende l’oro sia rispettabile. Da un altro hai il fatto che la platea dei rivenditori di oro da investimento è ridotta a meno di 450 soggetti in tutta Italia: è un numero di operatori contenuto per cui è facile immaginare che si guardino in cagnesco l’un l’altro in modo da evitare che uno scandalo distrugga l’intero mercato. E di scandali di un certo rilievo toccati ai privati, in effetti, non se ne ricordano. Qualche garanzia in più, infine, viene dal fatto che i lingotti che puoi comprare sono comunque marchiati e riconducibili al produttore. Insomma, il rischio è né più, né meno quello che il coniglio alla ligure che ti viene servito al ristorante sia in realtà gatto.

Se proprio non ti fidi ti conviene puntare su un’altra pietanza e comprare solo oro finanziario con l’Etfs bullion.

 

RICONOSCERE L’ORO FALSO

Anche se hai scarsa fiducia nel sistema finanziario sei ancora deciso a portarti a casa dell’oro fisico al posto dell’Etfs gold bullion? Eccoti qui di seguito qualche riflessione sulle differenze tra oro vero e oro falso e su come scoprirle senza comprare costosi strumenti da orefice. Potrebbero aiutarti a controllare i tuoi acquisti, ma attenzione nessun test tra quelli che ti citiamo è definitivo e qualcuno rischia perfino di rovinare il tuo oro.

1) Fai la prova di Paperon de’ Paperoni. Ricordi che Paperone morde sempre le monete d’oro? L’oro è un materiale molto duttile e malleabile (insomma è un metallo molle) se lo mordi e non riesci a segnarlo con i denti non è oro. Non è vero, però, il contrario (se riesci a segnarlo coi denti è oro): anche il piombo, per esempio è morbido, per cui lo segni. Problemi: il primo è di rovinare il lavoro del tuo dentista. Il secondo è di rovinare la moneta d’oro col segno dei tuoi incisivi: una moneta segnata vale meno.

2) Fai la prova della calamita. Se una calamita è in grado di attrarre il tuo pezzo d’oro, quello non è oro. Neppure qui vale il contrario (se la calamita non lo attrae è oro): ci sono materiali che possono essere spacciati per oro e che a una calamita non fanno né caldo né freddo, come tungsteno e rame.

3) Fai la prova di Archimede. 2.250 anni fa Gerone, tiranno di Siracusa, commissionò una corona d’oro, ma gli venne il dubbio che l’orefice si fosse tenuto parte dell’oro, fondendo nella corona anche altri metalli. Incaricò Archimede di scoprirlo e questi capì che se immergi in uno stesso recipiente pieno raso d’acqua prima un chilo di oro vero e poi un chilo di oro “falso”, la quantità di acqua che trabocca dal recipiente nei due casi è diversa: la densità dell’oro è diversa da quella di materiali simili. Se hai una bilancia e un contenitore graduato il test lo puoi fare anche tu: prendi l’oro e lo pesi, poi prendi il contenitore graduato e ci metti dell’acqua, quindi ci infili il tuo oro e vedi quanto sale il livello dell’acqua. Ogni millilitro corrisponde a un centimetro cubo. Dividi il peso (in grammi) per il numero di centimetri cubi. Se il risultato è circa 19,25 il tuo è oro puro. Attenzione il risultato non è certo: se il lingotto fosse di tungsteno (usato per falsificare l’oro) il risultato sarebbe 19,1, un valore che rientra nell’errore di misurazione che puoi fare. Attento: questo vale per i lingotti purissimi, non per le monete. Una sterlina ha 22 carati su 24, non è oro puro. Qui ti bastano bilancia e calibro. Il peso deve essere di 7,9881 grammi, il diametro di 22,05 millimetri e lo spessore di 1,52 millimetri. Attento, solo, sterline vecchie e consumate pesano meno.

4) Fai la prova dell’acido (ma attento ai pericoli). Procurati dell’acido nitrico e fanne cadere una goccia sul tuo oro. Se diventa verde non è oro. Se diventa color latte non è oro puro. Se rimane così com’è potrebbe essere oro puro (anche se non è certo, per esempio se è di tungsteno ricoperto di oro l’analisi superficiale non dirà nulla). Non provarci con le monete, visto che sono a 22 carati (l’oro non è puro) e rischi di rovinarle. Attenzione: poi che l’acido nitrico provoca ustioni di terzo grado, gravi lesioni agli occhi e può irritare le vie respiratorie. Insomma, non è un materiale con cui scherzare: servono guanti, occhiali appositi e locali areati quando fai l’esperimento.

5) Fai la prova del tintinnio. A seconda delle caratteristiche fisiche diverso di ogni elemento il suono di una moneta d’oro dovrebbe essere diverso da quello di una moneta di tungsteno. Esistono applicazioni per i cellulari che promettono di farti vedere le differenze.

 

Gli operatori professionali in oro dove puoi acquistare il tuo oro da investimento devono iscriversi a un albo presso Banca d’Italia (lo trovi qui https://infostat.bancaditalia.it/GIAVAInquiry-public/oro.html), tuttavia la stessa Banca d’Italia si premura di osservare quanto segue… Si ricorda che gli Operatori Professionali in Oro non sono assoggettati alla vigilanza della Banca d'Italia, che pubblica il presente elenco a soli fini informativi. Il che non infonde certo fiducia negli investitori.

 

 

Il blister è la bustina in cui ti vengono inseriti i lingottini: finché resta sigillato vale la certificazione che accompagna quel lingottino, se rompi il sigillo, addio garanzia. Potresti avere più problemi a rivendere il lingottino.

 

C’è chi striscia l’oro sulla ceramica: se lascia una striscia nera è falso. Ovviamente il rischio è di rovinare sia l’oggetto d’oro che il piatto di ceramica che avete usato.

 

FIDARSI O NO?

Per Thomas Hobbes (1588-1679) la vita allo stato di natura era spiacevole, grezza e breve, vista la tendenza degli uomini a farsi le scarpe l’un l’altro: l’uomo è lupo per l’uomo diceva riprendendo una vecchia espressione latina (homo homini lupus) nota fin dai tempi del commediografo romano Plauto. Tutto ciò per Hobbes giustifica il fatto che gli uomini alla fine si accordino con un patto di non belligeranza tra di loro e che così rinuncino ai propri diritti naturali pur di ottenere la pace sociale. Siamo alle origini del concetto di contratto sociale che si è sviluppato attraverso i secoli con pensatori del calibro di John Locke (1632-1704) e Jean Jacques Rousseau (1712-1778), fino a maturare in tempi più recenti nella visione filosofica di John Rawls (1921-2002).

Uno degli elementi alla base del contratto sociale è la fiducia che ogni contraente farà la sua parte. Quando cade la fiducia, cade anche la società ed è guerra civile. Siamo convinti che nella situazione attuale ci si possa fidare della società nel suo complesso. Al di là di una sana prudenza nella gestione dei tuoi affari, puoi ancora fidarti dei banchi metalli e delle loro certificazioni.