Un’auto elettrica contiene molto più rame di un’auto a combustione. Quanto? Dipende dalle fonti (e dalle dimensioni dell’auto), ma c’è chi parla di 80 chili, chi di una cinquantina. Ma tutto sommato si tratta di dettagli: quello che è certo è che la rivoluzione energetica in corso ha fame di rame è destinata a restare alta e a crescere.
C’è chi dice che dovremo estrarre ancora tanto rame quanto ne abbiamo già estratto, c’è chi ricorda che la Cina (in testa alla rivoluzione elettrica) se ne è accaparrata buona parte della produzione. Altri ci ricordano che l’apertura di nuove miniere procede a ritmo calante (i giacimenti più facili da trovare e più facili da sfruttare) sono in larga parte già sfruttati, altri ancora ci ricordano che per le vecchie miniere, magari oggi in superficie, occorre scavare sempre più in profondità con costi crescenti.
Inoltre, c’è il problema ecologico e dell’acqua che serve per aiutare i processi di lavorazione, acqua che col cambiamento climatico non sempre arriva. Insomma, un disastro previsto, la cui paura è calmierata solo da chi dice, giustamente, che possiamo recuperare comunque molto rame già usato e che grazie al riciclo del rame buona parte della domanda di rame può essere sostenuta anche in futuro. Sia quel che sia il prezzo del rame è salito, in dollari, di oltre il 20% da inizio anno e si è portato sopra i 10.000 dollari la tonnellata, non i massimi di sempre (sopra gli 11.000 dollari nel 2021), ma su livelli storicamente molto alti (vedi grafico).
Il valore di una materia prima dipende sia dalla sua utilità sia dalla sua scarsità. Per scarsità intendiamo, ovviamente, la dove possiamo prenderla, cioè sulla crosta terrestre. Ogni elemento chimico ha infatti caratteristiche peculiari e durante la formazione del nostro pianeta alcuni hanno teso a disperdersi nello spazio, altri a finire nel nucleo terrestre (per approfondimenti sul tema vedasi https://it.wikipedia.org/wiki/Classificazione_Goldschmidt). Sul sito di European Chemical society, una organizzazione pan europea che rappresenta le associazioni chimiche dei singoli stati è disponibile una interessante mappa che descrive l’abbondanza (o meno) dei diversi elementi. La trovi qui: www.euchems.eu/euchems-periodic-table/. Da notare due cose: la prima è che ogni anno viene aggiornata e che quindi può cambiare a seconda della fame di elementi del mondo industriale, la seconda è che il rame (Cu lo trovi al centro sulla destra) è uno degli elementi a disponibilità limitata, ma non tra quelli che sono a rischio di essere insufficienti da qui a breve. |
MA IL MODELLO SUPERFISSO NON FUNZIONA
C’è una tentazione forte in economia ed è quella di considerare il mondo come un monolite che non tende a cambiare e di fare previsioni su questa base. Questa tentazione di vedere il mondo è fondamentalmente errata perché l’innovazione tecnologica continua a cambiare le carte in tavola ogni giorno. Ragionare nei termini che abbiamo visto prima e proiettare sui prossimi 10 o 20 anni la scarsità di rame sulla base della crescita esponenziale di tutti quei campi come la mobilità elettrica che ne hanno fame, concettualmente è errato. Possiamo proiettare il nostro pensiero sui prossimi 2, 3 o anche 5 anni, di più, senza la maga che fa le carte, è rischioso. Al momento il rame è il materiale che, per conduttività e disponibilità (quindi costi) è il migliore sul mercato. Ma se la sua scarsità dovesse farsi sentire veramente è assai probabile che spuntino dei sostituti. A titolo di esempio c’è chi ha parlato dell’alluminio (molto più abbondante del rame). L’alluminio rispetto al rame è un conduttore molto meno efficiente, per cui con la tecnologia attuale non va bene, ma ci sono tentativi di vedere se può (vedi per esempio nel riquadro) di lavorare su questo metallo per renderlo competitivo.
Qui trovi gli studi sulle possibilità dell’alluminio come conduttore: https://journals.aps.org/prb/abstract/10.1103/PhysRevB.105.104114). Ovviamente ne parliamo solo per fare un esempio delle infinite ricerche tecnologiche in corso, non diciamo che presto occorrerà investire in alluminio. Non sappiamo cosa ci riserva il futuro. |
Non sappiamo come andrà a finire, ma è chiaro che se il rame non dovesse essere sufficiente e divenire troppo caro, la tecnologia ci metterà una pezza.
Per saperne di più su cosa fare col rame leggi qui.
Il prezzo del rame (in dollari a tonnellata) seguono molto l’andamento dell’economia e tendono a salire quando l’economia corre e a calare quando questa rallenta. Anche se in futuro la fame di rame sarà un elemento strutturale per via della rivoluzione elettrica, non è detto, però, che ad un certo punto il prezzo del rame alto non spinga alla ricerca di alternative.