L’Istat ha comunicato di recente gli ultimi dati sui prezzi delle case in Italia nel secondo trimestre: i prezzi delle abitazioni han fatto un bel +3,2% sul trimestre precedente e +2,9% sullo stesso periodo 2023. A brillare, come spesso accade, le case nuove (+8,1% su un anno prima), mentre quelle già esistenti fanno +1,9%. A sostenere l’interesse dei dati c’è il lieve aumento dei volumi di compravendita (+1,2%). Il dato da inizio 2024 si risolve in un +2,7% (+5,6% per le case nuove, +2% per le esistenti). La crescita si è avuta in tutta Italia con dati migliori su Sud e Isole (+3,9%). Per le tre città seguite dalle statistiche con un dettaglio proprio abbiamo +4,7% Milano, +1,6% Roma e +0,3% Torino. Tutto bene? In realtà se andiamo a guardare i dati si vede che va bene soprattutto per le case nuove. Per ogni 100 euro investiti nel 2015 oggi ne valgono 129,8, mentre quelle esistenti sono solo a 108 e siamo, tra l’altro, ben sotto i livelli del 2010.
Se un affare lo ha fatto (forse) chi ha messo sul mercato case nuove, non è così per chi ha compravenduto casa. E il dato si fa anche più pesante se si tiene conto che in tutto il periodo si è accumulato un aumento globale dei prezzi intorno al 20%. Per cui qualunque investimento non sia cresciuto di almeno il 20%, in realtà è stato in perdita in termini di potere d’acquisto. Ma vediamo i dati locali. E qui le cose mutano. Sempre basando a 100 i valori del 2015 abbiamo oggi per Roma case esistenti a quota 102,8 e nuove a 104,6 (il mercato è piatto), a Torino abbiamo rispettivamente 106,9 e 111,4, a Milano, invece 168,5 e 160,8. La situazione varia da città a città con la sola Milano cresciuta in maniera consistente e con un buon dato per le case già esistenti. Alcuni elementi saltano all’occhio e confermano ciò che diciamo da tempo.
Primo: l’investimento in immobili non è fatto di casi omogenei, ma di casi particolari. Milano ha ripagato gli investitori, in altre città non è accaduto. L’Italia è un Paese di grandi differenze. Prima di comprare casa col fine di investire bisogna assicurarsi che la zona sia vivace come demografia. Secondo, oggi le case esistenti sono spesso meno appetibili di quelle nuove. I motivi sono diversi, ma la forte innovazione nel campo delle classi energetiche non aiuta i prezzi di edifici che possono chiedere interventi importanti. Terzo: occhio a farsi un’idea dei guadagni confrontandoli con il carovita. Quarto: un investimento nelle Borse mondiali in 5 anni (dati presi a fine giugno per omogeneità) avrebbe reso il 69,7%, nello stesso periodo le case esistenti a Milano han messo su il 38,1%. È dunque importante stare attenti a scegliere bene, magari facendosi aiutare da degli esperti.