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Arriva la normativa sull'equilibrio di genere

Nuova normativa sull'equilibrio di genere

Nuova normativa sull'equilibrio di genere

Data di pubblicazione 01 dicembre 2022
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Nuova normativa sull'equilibrio di genere

Nuova normativa sull'equilibrio di genere

L'Europa ha dato via libera alla nuova normativa sull'equlibrio di genere nelle aziende. Un passo molto importante per ridurre sempre di più il cosiddetto gender gap. Ecco di cosa si tratta, come funziona e quando sarà operativa.

Il Consiglio europeo ha adottato la versione definitiva - è l'ultimo passo del varo della legge - della direttiva sull’equilibrio di genere nei consigli di amministrazione delle società (è la cosiddetta Women On Board Directive), che è stata votata anche dal Parlamento europeo: in sintesi, è legge. L’obiettivo di questa direttiva è di promuovere una rappresentanza di genere più equilibrata nei consigli di amministrazione delle società quotate in tutta l’Unione europea.

Come pensa di realizzare questo obiettivo l'Unione Europea?
Entro il 2026 tutte le società quotate devono garantire che almeno il 40% dei posti di amministratore senza incarichi esecutivi - cioè i membri del Consiglio di amministrazione che non hanno altre funzioni direttive all'interno della società - o almeno il 33% di tutti i posti di amministratore sia occupato da membri del sesso sottorappresentato. Siccome si parla di sesso "sottorappresentato" questo equilibrio deve essere rispettato sia per quello famminile, sia per quello maschile.

Entrando nelle specificità della direttiva, quest'ultima introduce un livello minimo di armonizzazione dei requisiti in materia di corporate governance, misure di salvaguardia per garantire che non vi sia alcuna promozione automatica e incondizionata del sesso sottorappresentato oopure preferenza per il candidato del sesso sottorappresentato, a parità di qualifiche, a meno che una valutazione obiettiva non faccia propendere per il candidato dell'altro sesso.

Si tratta di un passo in avanti, di certo questa direttiva non risolverà tutti i problemi e non sarà la panacea di tutti i mali, ma è un segnale dell'attenzione sempre maggiore a queste tematiche e della volontà di lavorare per correggere le possibli distorsioni esistenti. Dopo tutto, i dati sulla differenza di genere nel mondo - e in Italia - parlano chiaro: di questo passo ci vorrà più di un secolo per raggiungere la piena parità

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