Inflazione Giappone: continuano i rialzi
Data di pubblicazione 30 agosto 2013
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Il carovita arriva allo 0,7% a luglio
Dato attuale: +0,7%
Attese: +0,6%
Periodo di riferimento: luglio 2013
Dato precedente: +0,4% (giugno 2013)
Continua il rialzo dell’inflazione in Giappone. Il dato relativo all'inflazione di base, ovvero al netto dei cibi freschi, che hanno prezzi altamente volatili, a luglio ha fatto segnare tale +0,7% su base annuale, superiore alle attese degli analisti che avevano stimato un valore di +0,6%. In rialzo dello 0,7% anche il dato globale, in questo caso il riusltato è in linea con le attese. Nell'area di Tokyo il dato relativo ad agosto ha mostrato un incremento dello 0,4% in linea con le attese. Questo è un dato che fan ben sperare per il futuro andamento dell’inflazione, perché i prezzi dell’area di Tokyo sono una buona approssimazione di quelli nazionali.
INFLAZIONE: PER SAPERNE DI PIÙ
Descrizione. L'indice Nazionale sui prezzi principali al consumo giapponese misura le variazioni nel prezzo di beni e servizi esclusi gli alimentari. Misura le variazioni dei prezzi dal punto di vista del consumatore ed è un indicatore fondamentale per misurare le variazioni sulle tendenze negli acquisti e sull'inflazione in Giappone.
Punti di forza. È diffuso abbastanza tempestivamente, circa alla metà del mese successivo a quello di riferimento. Alcuni dati “parziali”, riferiti ad esempio ad alcune “città campione”, sono diffusi in tempi ancora più brevi. Altro punto di forza è l’immediatezza dell’informazione, poiché permette di sintetizzare in un solo numero una dinamica complessa come quella dei prezzi.
Punti di debolezza. L’immediatezza, soprattutto nel caso dei dati parziali, va a volte a discapito della significatività (i dati finali a volte smentiscono l’andamento emerso dai dati parziali). Anche la metodologia di calcolo, basata non su tutti i beni e servizi ma su di un paniere, è spesso messa in discussione perché una composizione del paniere non allineata ai consumi reali può fuorviare la percezione del costo della vita.
È in grado di influenzare i mercati? Sì, perché è uno dei principali elementi che le Banche centrali devono tenere in considerazione nello stabilire i tassi ufficiali. La Bce, ad esempio, ha il compito di tenere l’inflazione intorno al 2%: se è elevata cercherà di frenarla alzando i tassi (purché questo non comprometta la crescita economica). I tassi di mercato, a loro volta, si muovono sulla base dei dati sull’inflazione anticipando l’evoluzione dei tassi ufficiali. Oltre all’andamento dei tassi, il dato sull’inflazione può avere altri effetti, ad esempio sulla dinamica salariale nelle fasi di rinnovo contrattuale: questo a sua volta ha effetti sugli utili societari e di conseguenza sulla valutazione di Borsa delle società.