Investimenti e inflazione

Come si investe per proteggersi dall'inflazione?
Come si investe per proteggersi dall'inflazione?
Proteggersi dall’inflazione significa ottenere rendimenti almeno pari al tasso di inflazione. Se questa è al 2%, il tuo portafoglio deve rendere almeno il 2% per mantenere il potere d’acquisto. Il rendimento da considerare è dunque quello complessivo del portafoglio, non di un singolo prodotto. Spesso si pensa subito a strumenti inflation-linked come BTP Italia o Etf legati all’inflazione. Questi possono aiutare, ma se rappresentano solo una parte del portafoglio non bastano. E un portafoglio fatto solo di questi strumenti è rischioso – come detto a qui. In realtà, qualsiasi strumento finanziario può aiutarti a proteggerti, se nel tempo genera rendimenti reali positivi, cioè che superano l’inflazione. La vera protezione non sta dunque nel singolo prodotto, ma in un portafoglio diversificato, costruito con attenzione combinando strumenti e strategie. Già così, puoi essere ben posizionato per affrontare diversi scenari inflattivi, senza per forza rivolgersi a prodotti legati all’inflazione.
UNA RASSEGNA DI PRODOTTI
Azioni. Hanno storicamente dimostrato una certa resilienza all’inflazione. Questo perché le aziende possono reagire aumentando i propri prezzi, trasferendo quindi parte dell’inflazione ai consumatori. Avere una quota azionaria in portafoglio, come già accade nei nostri portafogli ben diversificati, consente di essere già in parte protetti dall’inflazione.
A seconda delle condizioni di mercato, è anche possibile rafforzare questa protezione investendo in settori specifici che beneficiano maggiormente del rialzo dei prezzi. In ogni caso, investire in mercati azionari globali già espone a un’asset class che ha storicamente mostrato capacità di adattamento ai periodi inflattivi.
Obbligazioni. Nel mondo obbligazionario possono essere utili le obbligazioni corporate o le obbligazioni ad alto rendimento (high yield). Il motivo è semplice: hanno rendimenti a scadenza più elevati e flussi cedolari più consistenti, che possono aiutare a compensare gli effetti dell’inflazione. Anche le obbligazioni a breve duration possono offrire una certa protezione, grazie alla loro minore sensibilità alle variazioni dei tassi di interesse. Inoltre, conta non solo cosa si compra, ma come lo si utilizza. Un esempio è la strategia a scala (ladder): investire in obbligazioni con scadenze scaglionate consente, a ogni scadenza, di reinvestire i capitali a condizioni più favorevoli, qualora l’inflazione, e quindi anche i tassi siano aumentati.
Certificati. Un altro strumento interessante in ottica anti-inflazione sono i certificati d’investimento, soprattutto quelli con cedole elevate e protezione del capitale a scadenza. Per esempio, un certificato che paga una cedola annua del 12% offre un rendimento reale del 9% anche in presenza di un’inflazione al 3%. Decisamente superiore a un inflation-linked, che si limiterebbe a restituire quel 3%.
Infine, anche le materie prime, come l’oro, possono essere considerate strumenti difensivi in un portafoglio, soprattutto nei momenti di incertezza o di inflazione più elevata.
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