La Banca centrale messicana ha tagliato i tassi di interesse per la decima volta consecutiva, portandolo al 7,5%. Le autorità monetarie del Paese sono preoccupate per la crescita debole, la mancanza di visibilità e i rischi ancora elevati che continuano a impattare il commercio estero – una constatazione logica dal momento che i rapporti con gli Stati Uniti, di gran lunga il partner commerciale più importante del Messico, evolvono in base agli umori della Casa Bianca.
Per ora, i mercati apprezzano questa politica monetaria meno restrittiva, che dovrebbe favorire l'attività economica nel paese. Nonostante l'incertezza sul fronte del commercio estero, la borsa messicana sta andando bene e gli investitori si aspettano ulteriori tagli dei tassi entro la fine dell'anno. Tuttavia, l'inflazione preoccupa. Se a luglio e agosto era vicina al 3,5%, si prevede che raggiungerà livelli più elevati verso la fine dell'anno, periodo per il quale Banxico (la Banca centrale) si aspetta un tasso vicino al 4%. Il margine di manovra per la Banca centrale per proseguire il movimento al ribasso dei suoi tassi di riferimento si riduce.
Per quanto riguarda gli investimenti, per la Borsa controlla i portafogli, mentre per le obbligazioni, non sono all'acquisto né quelle in peso, né quelle in euro emesse dal Messico.
