La Reserve Bank of India (RBI), la Banca centrale indiana, ha tagliato i tassi dello 0,25%, come da attese, portandoli al 5,25%. La decisione è stata unanime e motivata da un’inflazione ai minimi storici (0,25% in ottobre, contro l’obiettivo del 4%) e una crescita economica robusta (oltre l’8%, con previsione al 7,3% per l’anno fiscale). Secondo i mercati questo potrebbe essere l'ultimo taglio e i prossimi interventi dovrebbero essere più incentrati sul fornire liquidità, anziché ridurre il costo del denaro.
Il governatore ha definito la situazione una “Goldilocks period” – l’economia di riccioli d’oro, scopri di più qui - con equilibrio tra crescita e inflazione che consente ulteriori stimoli. La Banca centrale ha anche annunciato iniezioni di liquidità per 16 miliardi di dollari tramite acquisti di obbligazioni e swap valutari.
Il contesto esterno resta sfidante: la rupia è tra le peggiori valute asiatiche a causa dei dazi USA al 50% sulle esportazioni indiane (la situazione anche in questi giorni non è stata delle più facili).
Per la Borsa indiana controlla i nostri portafogli, mentre le obbligazioni in rupie non sono da acquistare.