Dato attuale: 11,1%
Attese: 11,5%
Periodo di riferimento: aprile 2017
Dato precedente: 11,4% (marzo 2017)
In Italia a aprile la disoccupazione è scesa all’11,1% dall’11,5% di marzo, mentre le attese erano per un rialzo all’11,6%.
L’occupazione è invece cresciuta dello 0,4% rispetto a marzo (+94.000 unità)e così il tasso di occupazione sale al 57,9% (+0,2%).
DISOCCUPAZIONE: PER SAPERNE DI PIÙ
Descrizione. Una volta al mese, l’Istat calcola la percentuale di disoccupati rispetto all’intera forza lavoro. Per disoccupati si intendono le persone tra 15 e 74 anni che presentano tutte le seguenti caratteristiche: sono senza lavoro, sono disponibili a iniziare a lavorare entro due settimane e hanno attivamente cercato lavoro nelle ultime quattro settimane. Per forza lavoro, invece, si intende il totale degli occupati e dei disoccupati.
Punti di forza. Fornisce un chiaro quadro della situazione produttiva di un Paese.
Punti di debolezza. È soggetta a revisioni continue, poiché i livelli di disoccupazione sono stimati sulla base di campioni relativamente poco estesi. Per l’Europa, poi, la significatività del dato è ridotta dal fatto che il mercato del lavoro è più “rigido” rispetto a quello americano, dove gli alti e bassi dell’economia si traducono più facilmente in una variazione del numero di occupati.
È in grado di influenzare i mercati? Sì. Un numero minore di disoccupati significa più persone che ricevono un reddito e che quindi si tramutano direttamente in consumatori. La crescita dei consumi, a sua volta, migliora le prospettive dell’economia contribuendo ad aumentare il Pil (la ricchezza complessivamente prodotta in un Paese). Un minor numero di disoccupati, quindi, è in genere accolto positivamente dalle Borse, anche se non bisogna trascurare il rischio di inflazione che può preoccupare le Banche centrali spingendole ad alzare i tassi. Viceversa un aumento dei disoccupati significa un’economia che arranca e un’inflazione più fredda: la Borsa scende, così come i tassi.