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Fiducia dei consumatori Usa: record inatteso

Secondo l'istituto Usa, la fiducia è alle stelle

Secondo l'istituto Usa, la fiducia è alle stelle

Data di pubblicazione 26 luglio 2017
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Secondo l'istituto Usa, la fiducia è alle stelle

Secondo l'istituto Usa, la fiducia è alle stelle

Dopo l’indice Ifo di ieri, un altro importante segnale di ottimismo, stavolta in arrivo da oltreoceano.

Dato attuale: 121,1

Attese: 116,5

Periodo di riferimento: luglio 2017

Dato precedente: 117,3 (giugno 2017)

 

Se gli industriali tedeschi, il cui “umore” è riassunto dall’indice Ifo di cui ti abbiamo parlato ieri, si erano mostrati ottimisti, i consumatori statunitensi non sono stati da meno. L’indice che ne riassume il livello di fiducia, calcolato dal Conference Board, si attesta infatti a 121,1.

Il copione sembra, a grandi linee, lo stesso dell’indice tedesco: un rialzo a sorpresa, raggiungendo livelli che non si vedevano da anni, e tutto questo a dispetto di previsioni pessimistiche che pronosticavano un calo.

A fronte di questo dato, c’è da sperare che i consumi (una delle principali componenti del Pil) continui a sostenere la crescita del Paese. Crescita che, tuttavia, è già inclusa nelle nostre previsioni: per questo, non modifichiamo la nostra posizione né sulla Borsa Usa né sui bond in dollari.

 

FIDUCIA DEI CONSUMATORI USA:
PER SAPERNE DI PIÙ

Descrizione. Una volta al mese il Conference Board, istituto di ricerca statunitense, svolge un’analisi su un campione di 5000 famiglie per sondarne il grado di fiducia sulla situazione economica. Il risultato complessivo di questa indagine è anche suddiviso in due componenti: l’opinione sulla situazione attuale e quella sulla situazione futura (nei sei mesi successivi).

Punti di forza. È un dato tempestivo, che permette di anticipare gli “umori” del mercato e lo stato dell’economia.

Punti di debolezza. Descrive delle opinioni e delle aspettative e non dati economici certi.

È in grado di influenzare i mercati? Sì. L’indice di fiducia riassume la percezione dei consumatori riguardo il proprio reddito e le proprie condizioni economiche future. A sua volta, questa percezione influenza il livello dei consumi che negli Usa sono la principale componente del Pil (la ricchezza complessivamente prodotta in un Paese).