La Banca centrale europea ha deciso, ma del resto non ci si aspettava nulla di diverso, di lasciare i tassi invariati (a zero quelli ufficiali e a -0,4% quelli sui depositi). Inoltre, come va ripetendo da mesi, i tassi rimarranno su questi livelli per molto tempo anche dopo la fine del piano di acquisto. Piano di acquisti per il quale la Bce è pronta a estenderlo in futuro se ce ne fosse la necessità. Fin qui, quindi, nessuna novità. Sono cose che sono state già dette, e ripetute, più volte in passato.
Le novità sono giunte invece dalla visione che ha la Bce su inflazione e Pil.
Quanto al carovita, nel 2017, sarà dell’1,5%, dell'1,4% nel 2018, dell'1,5% nel 2019 e dell'1,7% nel 2020. Si tratta quindi di stime più alte di quelli comunicate a settembre, che erano state rispettivamente di una crescita dell'1,5% per il 2017, dell'1,2% per il 2018 e dell'1,5% per il 2019.
Ad essere migliorate sono anche le stime sulla crescita economica, che la Bce ha definito solida e generalizzata per Paesi e settori. Il pil dell'eurozona farà registrare una crescita del 2,4% nel 2017, del 2,3% nel 2018, dell'1,9% nel 2019 e dell'1,7% nel 2020. A settembre le stime erano state rispettivamente del +2,2% per il 2017, di +1,8% per il 2018 e di +1,7% per il 2019.